GdB & Futura

Musica e atto artistico, tra ispirazione e nuove frontiere del digitale

Faccia a faccia a 360 gradi tra Cosimo Barberi e Federico Colli all’incontro annuale dei Giovani Imprenditori
L'incontro al Teatro Grande - © www.giornaledibrescia.it
L'incontro al Teatro Grande - © www.giornaledibrescia.it
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L’idea che un giorno la tecnologia potesse avere anche una creatività ha sempre attratto interesse e creato inquietudini. C’è anche chi su questo scenario fantascientifico ci ha basato la propria carriera artistica. Come i Daft Punk. Il duo musicale francese, considerato il più importante gruppo di musica elettronica del 21esimo secolo, è diventato un’icona pure per il look: comparivano sempre vestiti da robot, ognuno con una tuta metallizzata e il volto celato da un casco futuristico.

E la loro idea di musica giocava a confondere ciò che è umano e ciò che è umanoide. Rimanendo nell’ordinario, oggi software come MidJourney e ChatGP sanno creare dipinti e scrivere poesie partendo dalle richieste degli utenti e rielaborando informazioni da archivi digitali.

Visioni. Se la composizione di una melodia sia ancora prerogativa dell’intelletto umano ha invece animato uno dei dibattiti dell’ultimo Innovation Makes Wonder, l’evento annuale organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia. A confrontarsi sono stati Federico Colli, pianista bresciano, e Cosimo Barberi, fondatore di Purilian, un software che produce musica di sottofondo per locali commerciali sulla base di una profilazione.

«La musica classica ha una qualità su tutte: è eterna - dice Federico Colli -. Se noi ascoltiamo ancora le sinfonie di Mozart o di Bach, e le persone pagano un biglietto per venire ai miei concerti nei teatri, è perché quei grandi compositori hanno iscritto nella musica le emozioni che fanno parte del Dna dell’essere umano. Temi come l’amore, il dolore, il sacro, che per mezzo del cuore e delle mani dei compositori diventano opera d’arte. E che grazie alla musica a distanza di secoli vibrano ancora in chi la ascolta. Per questo - continua il pianista -, la musica è una creazione artistica che ha bisogno di un’anima che si mette in relazione con qualcosa che suscita un’emozione, un paesaggio o una persona. E da quell’incontro nasce l’ispirazione».

Cosimo Barberi però replica: «La musica non è solo un atto artistico: sono musica pure i suoni secondari che accompagnano un’esperienza, i jingle di un podcast o la sonorizzazione di un’app. E, per tornare a Purilian, la musica di sottofondo nei negozi. Anche qui c’entrano le emozioni. Una musica azzeccata può influire positivamente sugli acquisti, mentre una playlist sbagliata, magari a volume troppo alto, può rovinare la serata in un locale. Certo Federico potrebbe obiettare che la musica di consumo è diversa dall’opera d’arte - puntualizza Barberi - ma è davvero così? Anche quella scritta da un autore la ascoltiamo con un abbonamento a Spotify o comprando dei dischi…».

Un fatto è che oggi la musica la ascoltiamo soprattutto in solitudine e via digitale. «È fisiologico del progresso, ma lo spettacolo dal vivo non potrà mai essere sostituto dagli auricolari», dice Colli. Stavolta Barberi sembra d'accordo: «Vero è che l’opera nasce come sottofondo per le cene a teatro. Ma non c’è opposizione tra digitale e musica eseguita, la musica è una cosa più grande dei mezzi con cui la si riproduce».

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