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Modello possibile: il Machina Lonati primo Its in Italia

Alta formazione tecnica: in arrivo i fondi europei. Brescia è stata apripista ma molto resta da fare
Una sfilata di modelli a Machina Lonat, frutto di studio e lavoro degli studenti
Una sfilata di modelli a Machina Lonat, frutto di studio e lavoro degli studenti
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Avevano visto lontano. Era il 2002, quando Ettore Lonati e i suoi fratelli diedero vita con il gruppo Foppa all’Its Machina Lonati dedicandogli da allora risorse milionarie. Difficile trovare un modo migliore per onorare il padre Francesco (fondatore del gruppo industriale) e la madre Adele: fondare una scuola. Una scuola di alta formazione tecnica che servisse ai ragazzi post-diploma e, perché no, anche alle esigenze del gruppo industriale (macchine per calze e molto altro) che misurava sul campo, giorno dopo giorno, le esigenze di personale qualificato per il settore, qualcuno che sapesse di meccanica ma, e forse soprattutto, di tessile, di design, di tecnica della moda e di marketing.

Servirono alcuni anni perché l’idea pionieristica fosse copiata e diventasse poi una legge istitutiva di quelli che sono gli Its, grazie anche all’allora ministra all’Istruzione, Mariastella Gelmini, come ricorda Giovanni Lodrini, guida del Foppa e vicepresidente di Ettore Lonati a Machina. Diciamo che Brescia fu apripista di questa scuola post-diploma, normalmente biennale, che nasce dalle esigenze delle aziende che chiedono personale qualificato su ambiti specifici.

Il tempo ha consentito al Machina di crescere ed oggi è fra gli Its più strutturati a livello nazionale. Lo dicono i numeri: duecento frequentanti sin qui suddivisi su cinque corsi (da settembre si salirà a sei), cento diplomati l’anno sui 5 mila a livello nazionale. Il 40% degli studenti (dato da sottolineare) viene da fuori regione, il 5-6% è laureato (considera il Machina Lonati una sorta di master). Quanto alle scuole di provenienza, il 32% viene dai licei, il 37% da istituti tecnici e - attenzione - 4 studenti su 5 sono ragazze.

Che si studia? Il percorso di studi è classico: un po’ in aula (con insegnanti che in parte vengono direttamente dalle aziende) e un po’ in azienda. I corsi attuali sono: 3D Fashion Designer, Stilista tecnologico, Fashion retail manager 4.0, Product&design manager 4.0, Marketing e comunicazione per l’internazionalizzazione. Da settembre il sesto corso in Digital Marketing&Communication manager I numeri del Machina Lonati cozzano contro l’idea che si ha degli Its, ovvero di scuole qualificate sì ma scarsamente conosciute, con difficoltà in qualche caso a trovare i numeri dei ragazzi per avviare un corso. Qui siamo a rovescio: lo scorso anno, anche per il Covid, si sono dovute respingere alcune iscrizioni.

E quindi non c’è questa ritrosia dei ragazzi, questa non conoscenza degli Its? «Mediamente c’è, ma abbiamo lavorato per farci conoscere», dice Barbara Toselli, coordinatrice didattica della scuola. «Negli ultimi cinque-sei anni ho visto crescere la consapevolezza delle potenzialità degli Its. Adesso nelle scuole superiori ci aprono le porte; sempre pi ragazzi e famiglie si rendono conto che questa non è la seconda scelta scartata l’università». E come si è lavorato per far crescere questa consapevolezza? «Diciamo anzitutto che abbiamo tre risorse che lavorano sull’orientamento e poi ci sono ormai i tanti ex Machina che hanno trovato lavoro. Sono loro che si raccontano, sono gli ex i migliori testimonial sullefficacia della scuola che assicura la quasi piena e totale occupazione». Al punto che Machina Lonati, come anticipa Giovanni Lodrini, a giorni annuncerà «un ampliamento significativo della sede di via Tommaseo».

 

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