Il lavoro «ibrido» in aiuto dell’ambiente con meno viaggi e uffici più piccoli

La Redazione Web
Secondo lo studio di Igw le aziende sono riuscite a ridurre i loro consumi del 19% in pochi anni
Una lavoratrice in smart working -  © www.giornaledibrescia.it
Una lavoratrice in smart working - © www.giornaledibrescia.it
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Quattro anni dopo gli effetti della pandemia si fanno ancora sentire. Potrebbe sembrare un tragico scenario sanitario ma invece si sta parlando di lavoro.

I mesi di chiusura forzata hanno infatti costretto aziende ed enti pubblici a trovare soluzioni innovative per mantenere la continuità di business e servizi. E senza dubbio lo smart working, fenomeno non nuovo ma che di certo si è radicato con il Covid, è una delle eredità più evidenti.

Il modello

Passato diverso tempo dalla fine dell’emergenza ecco che si prova a tirare delle somme, cercando di capire quale sia il modello migliore a seconda della tipologia di società. In aiuto arrivo lo studio fatto da Iwg, fornitore globale di servizi It.

Secondo il suo report grazie al lavoro ibrido (in parte in ufficio, in parte da remoto) le società - non si fa accenno agli enti pubblici - hanno iniziato a sostituire i grandi spazi ufficio nei centri città con ambienti più piccoli e più efficienti dal punto di vista energetico, riuscendo a ridurre i consumi di di circa un quinto, il 19%, in pochi anni. Circa la metà delle aziende che ha adottato politiche di questa natura (44%) ha quindi ridotto di un quarto le proprie aree a uso ufficio, contenendo così il consumo di energia e i costi operativi. Un ulteriore 19% ha ottenuto vantaggi ancora più significativi rimpicciolendo gli spazi del 26-50%.

Il lavoro ibrido si è perciò rivelato un elemento fondamentale per ridurre il consumo di energia complessivo e la carbon footprint secondo l’84% degli interpellati, con ulteriori diminuzioni in vista dato che il 79% intende prendere in considerazione altre soluzioni per abbattere le emissioni, tra cui offrire ai dipendenti l’accesso a luoghi di lavoro flessibili o ridimensionare i propri spazi.

E come evidenziato da un precedente studio di Iwg solo un lavoratore su cinque affronterebbe ogni giorno un tragitto superiore ai 30 minuti per raggiungere l’ufficio, mentre il 60% desidera avere uno spazio in cui operare entro 15 minuti dalla propria abitazione.

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