Gatti Filtrazioni, il nuovo laboratorio per scoprire tutti i segreti degli oli

Per la Gatti Filtrazioni Lubrificanti le mezze misure non esistono. Letteralmente. O una misurazione viene effettuata fino in fondo, sviscerando ogni singolo elemento anche quello a prima vista meno importante, o l’operazione non è degna d’essere chiamata tale.
Lo si capisce da parole e comportamenti del titolare Fabio Gatti e della chimica Sara Gosio, lo si intuisce mettendo piede all’interno del laboratorio creato ex novo nella sede di Mazzano, «dove oltre ad effettuare analisi sugli oli sviluppiamo e produciamo i sensori che andranno sulle macchine - spiega Gatti -, e teniamo i corsi di formazione».
Ma concentriamoci sul laboratorio. Inaugurato a fine settembre 2022, si presenta alla vista asettico e tecnologico come una sala operatoria. È stato creato per valutare lo stato di salute degli oli che hanno la funzione di lubrificanti all’interno dei macchinari. L’analisi viene effettuata per i clienti e per ogni caratteristica del liquido, dalla composizione alla presenza di acqua o di sostanze contaminanti, attraverso macchinari di ultima generazione.
Si è accolti da un contaparticelle laser per capire come sta l’olio, «al quale presto verrà affiancato un microscopio digitale per capire, anche tramite un’elaborazione 3D, la natura della composizione». Lo strumento che a un profano può apparire più avveniristico è però uno spettrometro a emissione ottica (ICP ottico), che permette analisi chimiche quantitative e qualitative su diversi materiali dopo la loro dissoluzione. «L’informazione si ottiene introducendo in un nebulizzatore il campione, il quale viene ridotto in minuscole componenti - racconta Sara Gosio, chimica alla quale è affidata la gestione del laboratorio -. L’aerosol viene quindi trasportato al plasma dove gli atomi e gli ioni subiscono un processo di eccitazione. Così facendo si “illuminano” permettendoci di capire la quantità e la qualità dei vari elementi che compongono l’olio».
Altre direzioni
Ma l’elenco della «camera delle meraviglie» firmata Gatti potrebbe continuare, con numerosi altri macchinari, tra presenti e pronti ad aggiungersi. Allo stato attuale per realizzare il laboratorio «abbiamo investito oltre un milione di euro - spiega il titolare dell’azienda -, dei quali 650mila solo per i macchinari».
E nella sede di Mazzano, che si affianca a quella storica di Bedizzole, c’è anche la camera bianca per la creazione di sensori, «abbiamo voluto produrli noi e non acquistarli, per averne completo controllo anche in ottica manutentiva» evidenzia Gatti, sistemi che vengono forniti alle aziende per controllare lo stato di salute dei lubrificanti nei macchinari in tempo reale: «Se viene rilevata qualche anomalia vengono avvertiti direttamente l’azienda, il nostro laboratorio e la centrale operativa e produttiva di Bedizzole - spiega -. Così facendo nel giro di quattro o cinque ore risolviamo il problema».
Strettamente legato a laboratorio e sensoristica c’è il training center, dove vengono tenuti corsi sia per i dipendenti, «tutti, siano essi amministrativi, commerciali o della produzione», sia per esterni. Perché misurare per la Gatti Filtrazioni è una cosa seria, una cultura che si deve estendere non solo all’interno dell’azienda ma anche nel territorio che la circonda.
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