GdB & Futura

Digital farming «boom», dagli orti su Marte ai robot in campo

Anche a Fieragricola, l'evento annuale veronese, l'avvento del 4.0 in agricoltura si è fatto quantomai evidente. Eccone un assaggio
Veris U3 di Arvatec all'opera - © www.giornaledibrescia.it
Veris U3 di Arvatec all'opera - © www.giornaledibrescia.it
AA

Dagli orti urbani al giardinaggio spaziale a prova di Pianeta Rosso, Marte, fino ai robot mungitori e l'atlante digitale del patrimonio verde. A Fieragricola, nei giorni scorsi protagonista a Verona, la digital farming si tocca con mano con l'Ice-Agenzia che ospita, nell'appuntamento fieristico internazionale, gratuitamente delle start up italiane innovative.

Secondo il report dell'Osservatorio Smart Agrifood, il mercato italiano dell'Agricoltura 4.0 rappresenta il 5% di quello mondiale e il 18% di quello europeo e vale circa 400 milioni di euro (anno 2018). Il mercato mondiale dell'Agricoltura 4.0 vale oltre 7 miliardi di dollari, il 30% dei quali - sempre secondo l'Osservatorio Smart Agrifood - generati in Europa.

A livello globale sono 500 le startup, per 2,9 miliardi di dollari di finanziamenti raccolti solo negli ultimi 2 anni, attive soprattutto in ambito e-commerce (65%) e agricoltura 4.0 (24%), con una dinamica di crescita particolarmente marcata. «Fieragricola si conferma un hub ad alto tasso di innovazione per la crescita dell'agricoltura in ottica sostenibile e per sviluppare relazioni all'interno delle filiere del settore primari e favorire la competitività delle imprese» sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.

Padiglione per padiglione, il futuro dell'agroalimentare è sempre più smart e amico dell'ambente. Secondo l'Epa, l'Agenzia per la protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti, una smart farm ridurrebbe le emissioni di gas serra del 9%. BioPic, ad esempio, è stata protagonista del «Progetto Mars Farm» (visto anche al Maker Faire di Roma), nel quale è stata utilizzata per coltivare broccoli, prezzemolo, lattughe e pomodori una terra del tutto simile per composizione a quella del Pianeta Rosso.

BioPic, lampade al led della Nasa per il giardinaggio domestico - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
BioPic, lampade al led della Nasa per il giardinaggio domestico - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

A Fieragricola prova a rendere più salutare e fresca l'offerta di ortofrutta, al ristorante come a casa. «Abbiamo realizzato - racconta il fondatore e amministratore unico Renato Reggiani - i modelli per gli orti gourmet utilizzati nei pub, nelle cucine dei ristoranti, ma anche nelle case. BioPic promuove il giardinaggio domestico, utilizzando lampade avveniristiche e tecnologie sperimentate sulla base spaziale della Nasa, con led a basso consumo che sostituiscono la luce del sole.

Cynomys si occupa di IoT applicato all'agricoltura - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Cynomys si occupa di IoT applicato all'agricoltura - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Mentre Cynomys è una startup battezzata col nome scientifico del «cane della prateria», un genere di mammiferi roditori che emette un fischio caratteristico in presenza di una minaccia per tutto il clan. Allo stesso modo l'allevatore viene allertato sul pc o anche sullo smartphone nel caso che i parametri non rientrino nei valori stabiliti. L'applicazione permette anche di migliorare i requisiti ambientali e di benessere animale.

Invece Trap-vision è un software di riconoscimento automatico degli insetti, in grado di integrarsi con il dispositivo WTrap, una trappola a feromoni con telecamera ad alta risoluzione. Il funzionamento avviene attraverso una telecamera, che scatta foto alla piastra di cattura; da remoto il software le elabora, riconoscendo insetti come tignola, tignoletta, carpocapsa, ignorando gli altri insetti.

E se il cambiamento climatico si fa sentire anche in stalla arriva «Tor», un super-ventilatore girevole, per assicurare un miglior benessere dei bovini in stalla. Garantisce un aumento dei numeri di ricambi d'aria e quindi un miglioramento della qualità, con riduzioni della carica batterica, del tasso di ammoniaca e della quantità di CO2.

Fra i 900 espositori nei diversi settori era facile incontrare braccia robotiche che si occupano della mungitura, milk taxi per il conferimento dalla stalla, stampanti in 3D, macchinari a guida autonoma. 

In tempi critici per il consumo del suolo c'è pure chi ha ideato una mappa del tesoro verde: il sensore Veris U3 di Arvatec delinea rilievi anche fotografici per fissare con immagini la variabilità del suolo. In particolare, è possibile rilevare la conducibilità elettrica, la tessitura, la sostanza organica, la capacità di scambio cationico e il pH. Il sensore è dotato di un sistema Gnss per la georeferenziazione dei dati raccolti integrato all'interno della centralina V-Sense. Dotata di connessione Bluetooth, consente agli operatori di trasmettere i dati grezzi in tempo reale al display di campo. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia