GdB & Futura

Automazioni Industriali: «Le produzioni tornino nelle fabbriche»

Il presidente dell'azienda di Nave Giuliano Baglioni: «La carenza di schede e componenti ci pesa più del conflitto»
Il particolare di un’isola automatizzata prodotta a Nave - © www.giornaledibrescia.it
Il particolare di un’isola automatizzata prodotta a Nave - © www.giornaledibrescia.it
AA

«L’automazione industriale è un comparto che "tira", ma che ha bisogno di cambiamenti strutturali». Ne è convinto Giuliano Baglioni, presidente di Automazioni industriali, azienda di Nave attiva da quasi 40 anni e specializzata nella robotica applicata.

Il settore nell’ultimo decennio, anche grazie al piano Impresa 4.0, ha visto una crescita importante e resta tra i più vivaci in termini di evoluzioni, tanto nella produzione quanto nella progettazione.

«Il nostro contributo alla sostenibilità e allo sviluppo - commenta Baglioni -, è legato soprattutto al miglioramento della qualità del lavoro e delle competenze, con gradi di specializzazione professionale che si innalzano di anno in anno». Non solo quelli, però: «La domanda è scoppiata negli ultimi 24 mesi - continua il numero uno di Automazioni industriali -. Già nel 2021 era cresciuta del 40% rispetto al 2020 e oggi, a marzo, abbiamo già ampiamente coperto le commesse dell’anno scorso».

Uno scenario, tuttavia, incupito dai ritardi nelle forniture: «La dinamica si è innescata almeno dall’estate scorsa - precisa Baglioni -, ma si è aggravata negli ultimi due mesi. La maggior parte di fornitori esteri di schede e altre componenti indispensabili per i robot dilatano le consegne perché fanno fatica a reperire le materie prime, di conseguenza anche la nostra produzione deve rallentare: fino ad ora siamo riusciti ad accontentare tutti i clienti perché avevamo scorte in magazzino, ma i tempi di attesa si sono quasi triplicati: se prima arrivavano a un massimo di tre mesi, oggi per avere un impianto se ne devono attendere almeno nove».

Icona Newsletter

@Tecnologia & Ambiente

Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.

Secondo il presidente di Automazioni industriali una delle cause principali è la delocalizzazione: «Quando vengono spostati gli impianti all’estero e lì aumenta la richiesta, spesso si va incontro a uno stop, o almeno a dei limiti, nell’export. Da qui lo sfaldamento della filiera.

In tutto questo ha influito anche la pandemia: c’eravamo abituati a un mercato globale facilmente interconnesso, ma per diversi mesi certi scambi sono venuti meno e tutto il sistema ne ha risentito, mi riferisco in particolare alla produzione elettromeccanica ed elettronica, spostata da inizio secolo in Cina e in altri Paesi orientali».

C’è carenza di schede e componenti per i robot - © www.giornaledibrescia.it
C’è carenza di schede e componenti per i robot - © www.giornaledibrescia.it

Serve quindi un ripensamento a partire dalla localizzazione: «Sono dell’idea - sostiene Baglioni -, che ciò che è indispensabile debba essere fatto il più possibile in casa. Anche per questo già 25 anni fa abbiamo iniziato a produrre internamente i sistemi di visione per guida robot.

Ci davano dei pazzi, ma è stato fondamentale, perché in questo modo abbiamo pieno controllo ed elevata adattabilità del prodotto e della produzione». Anche l’Europa, però, si sta muovendo in questa direzione: «Nell’area Ue - spiega Baglioni -, sono stati investiti circa 50 miliardi per creare ex novo fabbriche in grado di produrre componenti per robot, ma ci vorranno anni prima che gli effetti si vedano sul mercato». Ampliamento.

Nel frattempo l’azienda bresciana sta ampliando il proprio sito produttivo, dopo aver acquisito altri 4000 mq di capannone per soddisfare clienti vecchi e nuovi. Anche in questo caso, comunque, l’incremento nel volume di output non potrà essere immediato. Minori, per il momento, le preoccupazioni circa il conflitto Russia-Ucraina: «Il nostro è senza dubbio un settore meno coinvolto rispetto ad altri - dice Baglioni -, non abbiamo grandi scambi con l’est Europa. Semmai influisce l’aumento del costo del carburante, che fa lievitare spese, stipendi e, di conseguenza, i prezzi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato