Garda

Tra abiti e gioielli per far rivivere il mito della Callas

È visitabile l’esposizione dei cimeli appartenuti alla grande soprano
CIMELI DELLA CALLAS AD AQUARIA
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Ci sono due vestaglie di Lucia di Lammermoor, indossate alla Civic Opera di Chicago nel 1954, e il costume con orecchini e diadema per la Turandot al Teatro Colòn di Buenos Aires nel ’49. E ancora i gioielli esibiti per Lucia di Lammermoor a Dallas nel ’59, e quelli per Violetta della Traviata a Rio de Janeiro nel ’51, oltre a un poncho e a un completo firmato Yves Saint Laurent.

Da ieri questi cimeli di Maria Callas possono essere ammirati da tutti i visitatori di Aquaria (l’ingresso alla hall è libero), grazie alla generosità del sirmionese Michele Nocera, biografo e collezionista della Divina. «La mia donazione a Terme di Sirmione - ha dichiarato Nocera all’inaugurazione dell’esposizione - è dedicata alla memoria del mio prozio cavalier Angelo Gennari, precursore del termalismo nella penisola.

È un gesto di affetto verso il mio paese, e un apprezzamento per una società a me molto cara. L’esposizione permetterà di condividere questi preziosi ricordi con migliaia di persone». Sono infatti 170mila i visitatori che nel 2016 hanno frequentato Aquaria, e la stessa Maria Callas ha beneficiato delle cure inalatorie dello stabilimento termale del centro storico quando soggiornava a Sirmione negli anni Cinquanta.

I cimeli esposti ad Aquaria, acquistati da Nocera alle aste di Ginevra, Parigi e Milano negli ultimi trent’anni, saranno presto arricchiti da fotografie, lettere e dediche autografe. «Riorganizzeremo gli spazi della hall - ha annunciato il presidente di Terme di Sirmione Giacomo Gnutti - in modo che la mostra abbia migliore visibilità». Entro gennaio sarà realizzato un soppalco a ferro di cavallo, i cui pilastri ospiteranno nicchie e vetrine espositive, mentre il piano superiore sarà utilizzato come zona relax. «Come molti altri ospiti, anche Maria Callas vedeva Sirmione come un luogo dove ritemprarsi e ispirarsi - ha commentato il sindaco Mattinzoli - e noi ci auguriamo che questa tradizione continui».

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