Garda

Siccità, il lago di Garda sorvegliato speciale dai satelliti europei

Anche il programma Copernicus lancia l'allarme per la crisi idrica del Benaco: «A rischio agricoltura, comunità, turismo e navigazione»
Il lago di Garda fotografato da un satellite di Copernicus il 16 aprile - Credit: European Union, Copernicus Sentinel-2 imagery
Il lago di Garda fotografato da un satellite di Copernicus il 16 aprile - Credit: European Union, Copernicus Sentinel-2 imagery
AA

Il lago di Garda continua a essere un sorvegliato speciale, anche per i satelliti europei. Martedì il programma dell’Unione europea che si occupa del monitoraggio della Terra, Copernicus, ha diffuso un’immagine scattata da Sentinel-2 il 16 aprile che ritrae il Garda a secco.

Ingrandendo la fotografia si vede anche la penisola rocciosa di Sirmione emersa a causa della siccità e fotografata già diverse volte nelle scorse settimane insieme all’isola dei Conigli di Manerba del Garda. Quel giorno l’altezza idrometrica del lago misurava 47,6 centimetri, una cifra vicina al minimo storico registrato dal 1950 (da quando cioè vengono prese le misure del bacino), che era 46 centrimetri. Nei giorni successivi il minimo storico è più volte stato raggiunto e ieri superato al ribasso.

Copernicus sottolinea il rischio di questi livelli per il Garda: «In quanto riserva importante di acqua, l’attuale stato di riempimento del lago di Garda mette a rischio la sua capacità di sostenere l’agricoltura, le comunità locali, il turismo e la navigazione». 

L’11 aprile è iniziata la stagione irrigua e, secondo i dati degli enti regolatori dei laghi pubblicati sul portale Laghi.net, dalla diga di Salionze che regola il deflusso verso il Mincio in provincia di Mantova sono stati erogati 18 metri cubi di acqua al secondo, la stessa quantità rilasciata costantemente dal 4 aprile. Il 12 e il 13 aprile sono invece stati rilasciati 38 metri cubi al secondo a fronte di un afflusso, cioè un ingresso nel lago, di 3,9 metri cubi di acqua al secondo (il 12, per il 13 non ci sono dati). Dal 14 aprile il deflusso è sceso di nuovo a 14 metri cubi al secondo, una portata standard da inizio anno prima che il tetto fosse abbassato a metà febbraio per provare a contrastare i primi segnali di crisi idrica già visibili due mesi fa. Se paragonata a un anno fa, la cifra segna comunque un calo drastico: negli stessi giorni di aprile del 2022, a fronte di afflussi al lago di molto inferiori rispetto al 2023 uscivano dal lago comunque 57 metri cubi di acqua al secondo. L’altezza idrometrica del lago era comunque il doppio rispetto a quella di quest’anno e questo si può spiegare con riserve idriche maggiori conservate rispetto al 2023, in cui alla siccità nuova si sommano gli effetti a lungo termine della siccità della scorsa estate.

In sintesi, l’obiettivo è riuscire a garantire che nel lago entri più acqua di quanta ne esca per preservare quanto più possibile le già scarse riserve idriche. Dopo i primi giorni di grandi rilasci d’acqua per l’inizio della stagione irrigua 2023, questo equilibrio è stato ristabilito.

Questo non significa però che la siccità sia risolta, anzi. La situazione del lago rimane critica e basta guardare ai livelli di riempimento: oggi il lago è pieno al 37,9% della sua capacità storica. Non si tratta di un caso isolato, perché da inizio anno i livelli di riempimento sono stati quasi sempre sotto la media storica, come denunciato più volte nel bollettino settimanale dell’Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue. La percentuale di oggi è vicina al minimo storico mai toccato dal Garda: era il 1953.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia