Garda

Ricerche di Pietro Giordani: nuova pista e droni

Si affievolisce l'ipotesi che l'auto sia precipitata nel lago: il paraurti sarebbe stato trascinato lì dalla corrente
PIETRO GIORDANI, NUOVA PISTA
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Dalle acque del lago di Garda a quelle del torrente Piovere. Dalla riva di Campione al canyon impervio scavato tra le rocce che da Tignale scendono fino al Benaco, là dove è stato ripescato nei giorni scorsi il paraurti che si presume dell’auto di Pietro Giordani, quella Fiat Panda 4x4 rossa svanita nel nulla assieme al 32enne dalla sera del 22 dicembre.

Le ricerche, dopo le ripetute immersioni dei sub dei Volontari del Garda e dei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco che hanno ispezionato le acque antistanti Campione nei giorni scorsi anche con l’ausilio di rov e sonar, sono riprese battendo una nuova pista: l’ipotesi – specie dopo il rinvenimento sott’acqua di altri tre relitti di auto – è che l’utilitaria di Giordani non sia precipitata nel lago, ma che quel frammento recuperato nei giorni scorsi sia stato trascinato dalle acque del torrente Piovere che da Pra’ della Fam, sopra Tignale, attraverso la località omonima, scorre in una gola di roccia fino al lago.

  • Pietro Giordani ricerche
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Per questo già domenica la squadra forre del Nucleo regionale dei Vigili del fuoco specializzato in attività e soccorso spelologico alpino e fluviale, con tecnici giunti da Brescia e da Milano, ha ispezionato una porzione del canyon che va dalla Provinciale verso il lago. Il tutto mentre dall’alto i droni dei Vigili del Fuoco di Trento – cui si devono le fotografie – sorvolavano l’entroterra gardesano alla ricerca di tracce della vettura scomparsa. Le ricerche proseguono in queste ore, con l’ispezione di un nuovo tratto più a monte del canyon, resa complicata dalla natura impervia delle gole in cui si ipotizza l’auto possa essere rimasta incastrata dopo una caduta.

Quando sono trascorsi ormai 17 giorni senza che si abbia notizia di Pietro Giordani, il giallo circa la sua scomparsa appare quanto mai fitto e tutte le ipotesi restano aperte.

Le operazioni, che vedono coinvolti anche unità della Protezione civile dei Volontari del Garda nell’area di Pra’ de la Fam, proseguono anche a Campione, dove ha base il comando avanzato delle ricerche dei Vigili del Fuoco.

I sommozzatori però hanno al momento sospeso le immersioni alla ricerca di eventuali altri frammenti della Panda: le condizioni meteorologiche e le acque del Garda almeno per un paio di giorni le rendono impraticabili. Un ulteriore ostacolo per dare soluzione ad una vicenda che tiene col fiato sospeso ormai da settimane i familiari e gli amici di Pietro Giordani.

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