Garda

Protesta non autorizzata, chieste 15 condanne

Il picchetto per una vertenza sindacale per l’adeguamento salariale e i riposi festivi
La protesta davanti al Penny Market del 2015 -  © www.giornaledibrescia.it
La protesta davanti al Penny Market del 2015 - © www.giornaledibrescia.it
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Ventidue assoluzioni e 15 condanne tra i quattro e i sei mesi per chi già recidivo.

Questa la richiesta della pubblica accusa formulata nei confronti del gruppo di manifestanti, tra cui due esponenti dei Cobas, che fece un picchetto di protesta all’esterno del Penny Market a Desenzano tra fine 2015 ed inizio 2016, nell’ambito di una vertenza sindacale per l’adeguamento salariale, gli scatti di anzianità, il pagamento degli straordinari e la garanzia di riposo nei giorni festivi.

Durante uno dei momenti di massima tensione della protesta uno straniero di origini pakistane gridò: «Allah Akbar» mentre i poliziotti a gennaio 2016 stavano facendo sgomberare il picchetto con i manifestanti che si sdraiarono a terra per evitare di essere allontanati. I 37 imputati sono comparsi in aula per la penultima udienza di un processo nel quale devono rispondere a vario titolo di violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e mancato preavviso di riunione. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 8 luglio. È attesa la sentenza.

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