Garda

Prosciolto dall'accusa di tentato omicidio dell'ex compagna, torna libero

Per il giudice non fu il 55enne di Gardone Riviera a ferire con le forbici la donna, ma la lesione fu frutto della caduta causata dall'uomo
L'esterno della pelletteria dove è avvenuta la violenza - © www.giornaledibrescia.it
L'esterno della pelletteria dove è avvenuta la violenza - © www.giornaledibrescia.it
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È stato prosciolto ed è tornato in libertà dopo dieci mesi tra carcere e arresti domiciliari il 55enne accusato del tentato omicidio della ex compagna dello scorso 17 agosto in corso Garibaldi a Gardone Riviera.

Il giudice Roberto Spanò ha riqualificato i fatti in lesioni colpose, di fatto accogliendo la ricostruzione della difesa dell’imputato, e dichiarato il non doversi procedere per la mancanza della querela della persona offesa, condizione necessaria per procedere.

Angelo Macrì era accusato di aver conficcato delle forbicine con la punta arrotondata nel collo della donna al culmine di una lite per ragioni economiche, all’interno del suo negozio di pelletteria.

Il legale del 55enne, l’avvocato Valeria Cominotti, in udienza ha ricostruito un’altra versione dei fatti, imputando la ferita per la quale la donna è stata in coma diversi giorni alla caduta, provocata dall’aggressione del suo assistito, proprio sulle forbici che lei stessa stava utilizzando in quegli istanti. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza l’ipotesi difensiva pare aver retto.

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