Garda

Parco Alto Garda, la ciclabile in quota sarà realtà entro il 2022

Assegnati i lavori per la bike trail che vuole diventare un cult in tutta Europa. Costerà 1,3 milioni e passerà da Riva a Magasa
Biker in giro per i sentieri del Parco Alto Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
Biker in giro per i sentieri del Parco Alto Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Appaltati i lavori della «ciclabile alta»: il bike trail in quota nel Parco Alto Garda diventerà realtà. Sarà un percorso mozzafiato, che si snoda da Riva del Garda al lago d’Idro, passando per i Comuni di Limone, Tremosine, Magasa e Valvestino, lungo vecchie mulattiere sterrate della Grande Guerra, tra monti e boschi selvaggi, dove osano le aquile reali. Si chiama «ciclabile alta» per distinguerla da quella «bassa», la Ciclovia del Garda progettata in riviera.

Ma se per la realizzazione dell’anello fronte lago si prospettano tempi lunghi, i lavori per quella alta, in capo alla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, sono ai nastri di partenza. La novità delle ultime ore - annuncia il presidente della Comunità Montana, Davide Pace - è l’affidamento dei lavori, aggiudicati alla ditta Vitali Costruzioni Srl di Costa Volpino (Bg). Presto, entro 60 giorni dall’aggiudicazione definitiva, entreranno in azione i cantieri, con previsione di fine lavori entro il 2022.

Il progetto prevede un investimento di 1,3 milioni, finanziato dal Fondo Comuni di confine con quote diverse da Comune a Comune: 504mila euro per i lavori a Tremosine, 196mila per Valvestino, 171mila per Magasa e 36mila per Limone. Fondi che serviranno ad allestire, segnalare e promuovere un percorso di 72,3 km (3,2 situati in Provincia di Trento, gli altri nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano) che si candida a diventare un itinerario cult tra i biker di tutta Europa. Su e giù. Il percorso parte da Riva, tocca Limone e passando per la valle del Singol raggiunge Passo Nota (1.240 metri) e il Tremalzo (1.974 m.) a Tremosine, poi il Tombea (1950 m.) e il monte Stino (1.467 m.) in Valvestino, per scendere infine sul lago d’Idro, a Capovalle, o verso il Trentino, a Bondone.

I lavori richiederanno diversi mesi. Bisogna realizzare nuovi tratti di collegamento tra i percorsi già esistenti, sistemare il fondo del tracciato. Ci sono vecchie gallerie crollate da ripristinare. Poi l’itinerario andrà adeguatamente segnalato e ovviamente promosso tra il popolo dei biker. Il bike trail correrà nella parte alta del Parco, in aree ad elevata valenza naturalistica e paesaggistica, con «calate» per scendere nei borghi di Tremosine e della Valvestino. Se supportato da servizi oggi irrinunciabili (noleggio e-bike, navette, guide e sopporti informatici), potrà diventare una grande attrazione per il vivace movimento bike, che oggi alimenta una quota sempre più rilevante del Pil gardesano.

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