Garda

Omicidio nautico, ok del Senato: ora serve il via libera definitivo

Il disegno di legge è stato approvato con 140 voti favorevoli. Gelmini: «Penso a Greta e Umberto: una tragedia che ha lasciato il segno»
Greta Nedrotti e Umberto Garzarella -  © www.giornaledibrescia.it
Greta Nedrotti e Umberto Garzarella - © www.giornaledibrescia.it
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L'Aula del Senato approva con 140 voti favorevoli e tre astenuti il disegno di legge che introduce il reato di omicidio nautico e di lesioni personali nel codice penale, prevedendo la stessa disciplina dell'omicidio stradale. Il voto a favore arriva a poche ore dall’appello dei genitori di Greta Nedrotti, la 25enne morta con l’amico Umberto Garzarella il 19 giugno 2021 nel golfo di Salò, quando il mozzo su cui viaggiavano nel lago di Garda fu travolto dal motoscafo di due turisti tedeschi.

Il provvedimento era stato già approvato dall'Aula di Palazzo Madama il 23 febbraio 2022, ma era rimasto al palo per la fine della legislatura, ora dopo il primo via libera passa all'esame della Camera per l'ok definitivo.

In cosa consiste

In sostanza ai diportisti al timone di imbarcazioni a motore che, sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti, causano il ferimento o la morte di una persona, sarà riservato lo stesso trattamento previsto per gli automobilisti. Il rischio è la reclusione da cinque a dieci anni. Mentre per violazioni delle norme sulla disciplina della navigazione marittima si prevede la reclusione da tre mesi a un anno se vengono provocate lesioni gravi e da uno a tre anni se le lesioni sono gravissime.

La pena diventa più severa se il conducente si sia messo alla guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica per l'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. In queste condizioni alterate infatti se si provoca la morte di una persona la reclusione prevista va da otto a dodici anni. Qualora l'incidente non sia esclusiva conseguenza dell'azione o dell'omissione del colpevole, la pena è diminuita fino alla metà.

Una corsa contro il tempo, quella del Parlamento, per avere una legge in vigore prima della stagione estiva e mettere in sicurezza mari, laghi e corsi d'acqua, affinché, è stato ricordato in Aula, non debbano più accadere tragedie come quella che ha coinvolto Greta Nedrotti e Umberto Garzarella nella sponda bresciana del lago di Garda nel 2021. «Ottimo il lavoro fatto in commissione» ha spiegato il presidente della commissione affari costituzionali Alberto Balboni, primo firmatario del provvedimento che ha ricordato anche come il ddl già nella scorsa legislatura fosse stato ad un passo dall'approvazione. «Era assolutamente necessario - ha aggiunto - colmare un'ingiustificata differenza di trattamento tra omicidio stradale e omicidio nautico. Il bene della vita è lo stesso, la violazione della norma simile, la punizione deve essere uguale».

L'intervento di Gelmini

Proprio all’incidente nautico di Salò ha fatto riferimento la gardesana Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione, che è intervenuta in Senato ed è presidente della Comunità del Garda. «Sono tante, troppe, le vittime di una navigazione fuori controllo da parte di chi non utilizza i mezzi di trasporto nautico con correttezza, capacità e diligenza. Penso a Umberto Garzarella e Greta Nedrotti uccisi nel 2021 sul lago di Garda, il loro gozzo fu travolto da un motoscafo, guidato da due turisti in stato di ebbrezza, che viaggiava a una velocità quattro volte superiore a quanto consentito in quel tratto.

Una tragedia che ha lasciato un segno profondo in tutta la comunità del Garda. Oggi con questo disegno di legge - che equipara l’omicidio nautico a quello stradale perché i beni da tutelare sono gli stessi, ovvero la vita umana e la sicurezza della circolazione - si va a sanare un vuoto normativo. Personalmente avrei preferito la creazione di una fattispecie autonoma di reato e in tal senso ho depositato in Senato un disegno di legge sul tema, tuttavia questo testo è comunque condivisibile. Azione-Italia Viva esprime quindi voto favorevole su un provvedimento che abbiamo il dovere di portare a termine, con l’auspicio che l’iter possa essere rapido anche alla Camera».

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