Garda

Non diede la caccia ai ladri: 8 mesi al capo dei vigili urbani

Condannato per rifiuto di atti d'ufficio il comandante della Polizia Locale di Limone: 5 anni fa, scoperto un furto, non cercò i ladri
Videosorveglianza, le riprese che "inchiodano" il comandante
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Assolto per favoreggiamento e falso ideologico. Condannato a otto mesi per rifiuto di atti d’ufficio; perché «nella sua qualità di commissario aggiunto della Polizia Locale di Limone del Garda e, quindi ufficiale di Polizia Giudiziaria, essendo venuto a conoscenza del furto perpetrato ai danni del negozio di abbigliamento di Giovanni Battista Martinelli, ometteva di procedere ad una diretta attività d’indagine o quantomeno di avvisare tempestivamente i carabinieri al fine di porre in essere ogni attività utile al rintraccio dei ladri ed al recupero della refurtiva».

Questo l’epilogo giudiziario - l’ultimo, ma forse non quello definitivo - cui è andato incontro ieri Saverio Santoro, il comandante della Polizia Locale di Limone sul Garda, finito al centro, cinque anni fa, di una vicenda diventata annosa e anche particolarmente intricata, almeno sotto il punto di vista processuale.

Il comandante, il 22 marzo di cinque anni fa, venne inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza poste nei pressi del negozio di abbigliamento Martinelli, svaligiato circa un’ora prima da ignoti che sfondavano la vetrina con un’auto rubata e si impossessarono di diversi capi. Santoro è ripreso un’ora dopo la spaccata, mentre scende dall’auto di servizio e lancia all’interno della boutique alcuni indumenti.

Di ieri la condanna a 8 mesi, alla quale si aggiunge la sospensione dai pubblici uffici per lo stesso periodo.

 

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