Garda

Lottizzazione a Campione: l’appello conferma le condanne

Un anno di arresto e 20mila euro di ammenda per aver costruito in zona a rischio il borgo di lusso
Rischio geologico. La frana caduta su Campione nel novembre 2014
Rischio geologico. La frana caduta su Campione nel novembre 2014
AA

Condanne confermate e confisca della stragrande maggioranza del borgo a lago sempre più vicina. È questo l’esito del processo d’appello che si è celebrato per la lottizzazione abusiva di Campione del Garda.

Condannati in primo grado ad un anno di arresto e a 20mila euro di ammenda l’ex sindaco di Tremosine Diego Ardigò, il suo vice dell’epoca Francesco Briarava, l’architetto Mauro Salvadori, autore del piano urbanistico che ha dato il «la» alle opere, Rubens Burani, procuratore speciale di Coopsette e Fabrizio Vezzani, legale rappresentante della Campione del Garda Spa, non sono riusciti ad ottenere una riforma della sentenza e a smarcarsi dell’unica accusa sopravvissuta a quelle contestate in primo grado dal pm Silvia Bonardi.

Anche secondo la Corte d’appello i cinque devono rispondere di lottizzazione abusiva per aver realizzato nuovi edifici, potenziato strutture turistiche, residenziali e sportive - tra i quali una scuola di vela e un parcheggio multipiano, oltre a nuove palazzine residenziali - in «un territorio che rientrava nella classe 4 di fattibilità geologica, ove è preclusa l’edificabilità e sono ammissibili solo interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo».

Salva la buona fede. Il verdetto letto nel primo pomeriggio accorcia i tempi della confisca degli immobili costruiti in violazione delle disposizioni di legge. Di tutti quelli ancora di proprietà di Coopsette e Campione del Garda Spa. Sono al riparo da questo sempre più probabile destino tutti coloro che hanno acquistato in buona fede dai lottizzatori. A partire dai proprietari degli appartamenti realizzati con il piano di urbanizzazione finito nel mirino della procura per arrivare all’Università della Vela. La sentenza ha confermato le provvisionali da liquidare (e liquidate) alle parti civili, a partire proprio dai 100mila euro riconosciuti in primo grado ai proprietari del villaggio velico sorto a nord del borgo a lago di Tremosine travolto dall’inchiesta nel 2013 e da una massiccia frana nel novembre dell’anno dopo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia