Garda

Incidente nautico, il padre di Umberto: «Non mi cambia nulla sapere che Kassen è libero»

Così commenta la revoca della custodia cautelare del manager Enzo Garzarella
Enzo Garzarella, papà di Umberto, all'ingresso del Tribunale di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Enzo Garzarella, papà di Umberto, all'ingresso del Tribunale di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Non mi cambia nulla sapere se è ai domiciliari o libero. Davanti alla morte di un figlio non c’è condanna che tenga. Non riesco comunque a perdonare. Io sono morto dentro». 

È il commento di Enzo Garzarella, il padre di Umberto, il 37enne morto con Greta Nedrotti a giugno di un anno fa nell'incidente nautico di Portese, travolti mentre erano in barca dal motoscafo sul quale viaggiavano due turisti tedeschi: Patrick Kassen e Christian Teismann. 

I due sono stati condannati in primo grado per omicidio colposo a quattro anni e sei mesi il primo e a due anni e undici mesi il secondo. Sentenza che non è definitiva. Dopo 13 mesi agli arresti domiciliari a Modena, dallo scorso 18 luglio Kassen è tornato libero e il giudice ha sostituito la misura dei domiciliari con il divieto di dimora nelle province di Brescia, Verona e Trento.

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