Garda

Francesca Fantoni violentata e uccisa: al via il processo

Udienza singolare perché l'imputato, Andrea Pavarini, collegato da remoto, ammise il delitto: si dovrà decidere sull'entità della pena
FANTONI: PROCESSO AL VIA
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Inizia senza la presenza dell’imputato in aula il processo per l’omicidio di Francesca Fantoni, violentata, massacrata di botte e poi abbandonata al parco pubblico di Bedizzole un anno fa. Andrea Pavarini, accusato di omicidio volontario aggravato e violenza sessuale, dichiarato capace di intendere e volere, non ha potuto essere trasferito in tribunale perché in carcere a Pavia è venuto a contatto con un detenuto positivo al covid. Dopo due ore di problemi tecnici, l’imputato è riuscito a collegarsi.

Oggi, nella prima udienza, erano previste le deposizioni della sorella e della mamma della vittima. «È giusto che possano essere sentite con l’imputato presente in aula. Non accettiamo che sia solo collegato in remoto» ha detto l’avvocato Alberto Scapaticci, legale di parte civile.

Il processo inizia quindi con le testimonianze delle forze dell’ordine che hanno condotto le indagini e con i titolari di un bar del paese. La Corte d’Assise, presieduta da Roberto Spanó, è la stessa che ha assolto Antonio Gozzini dall’accusa dell’omicidio dalla moglie, per incapacità di intendere e volere per un vizio di mente dettato da delirio di gelosia.

«È un processo singolare in Corte d’Assise dove si arriva di solito con l’imputato che non ammette la propria responsabilità. Questo non è così. Andrea Pavarini in udienza di convalida ha ammesso di aver ucciso Francesca Fantoni. Si dovrà discutere sull’entità della pena» ha detto l’avvocato Ennio Buffoli.

  • In Corte d'Assise il processo Fantoni
    In Corte d'Assise il processo Fantoni
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  • In Corte d'Assise il processo Fantoni
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    In Corte d'Assise il processo Fantoni
«Andrea Pavarini ha un quoziente intellettivo sensibilmente inferiore alla media. La perizia dice che è capace di intendere e volere. Qualche problema però nella mente dell’imputato c’è e c’era al momento del fatto» ha detto in aula il difensore di Pavarini.
«Non diciamo che è totalmente incapace di intendere e volere, ma parzialmente. Più per la capacità di volere rispetto a quella di intendere»

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