Garda

Dopo il contagio da Covid-19 sono stati abbattuti tutti i 1.600 visoni di Calvagese

Ieri il personale veterinario dell'Ats Brescia ha messo in atto tutte le procedure previste dal decreto. Nessun blitz animalista
A Calvagese sono stati abbattuti 1.600 visoni per un caso di Covid-19
A Calvagese sono stati abbattuti 1.600 visoni per un caso di Covid-19
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Con le Forze dell’ordine a garantire la sicurezza delle operazioni, ieri il personale del Dipartimento veterinario di Ats Brescia ha messo in atto le procedure volte all’abbattimento dei 1.600 visoni dell’allevamento in località Campagnolo, a Calvagese.

Nessun blitz animalista è andato in scena: i militari dell’Arma hanno presidiato i capannoni per tutta la notte, tra lunedì e martedì, e con la Locale e la Digos sono rimasti in zona per tutta la giornata di ieri. Si temeva che qualcuno potesse provare a liberare gli esemplari prima del loro abbattimento.

Le operazioni si sono protratte tutto il giorno nel rispetto del Regolamento europeo 1099/2009 e le carcasse saranno poi smaltite presso aziende autorizzate.

È stato necessario procedere con l’abbattimento di tutti i visoni presenti perché lo scorso 26 aprile, a seguito dei normali controlli sanitari imposti con lo scoppio della pandemia, è stato riscontrato un caso di positività al Covid: un focolaio che la normativa impone di stroncare sul nascere per scongiurare la possibilità di una diffusione all’esterno dello stabilimento. A quel riscontro è seguita l’Ordinanza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 maggio, e subito dopo, il 7 maggio, quella di Ats Brescia che ne ha preso atto disponendo l’abbattimento.

Un allevamento di fatto «dormiente» da due anni e mezzo, prima per la pandemia, poi per la nuova normativa che, dal dicembre del 2021, ha disposto la dismissione degli allevamenti da pelliccia, con gli animali destinati a un ricollocamento in strutture di ricovero adeguate fino alla fine naturale dei loro giorni. Inoltre, sono stati messi a disposizione indennizzi per gli allevatori, circa sei milioni di euro per il biennio 2022-2023. Però, come denuncia la Lav, in attesa che il Governo definisca le procedure per il loro trasferimento, gli animali sono rimasti negli allevamenti. E gli indennizzi per gli allevatori non sono ancora arrivati.

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