Garda

Discriminazione di due dipendenti, il sindaco condannato: «Ho la coscienza pulita»

Nicoletta Maestri commenta la sentenza della Corte d’appello civile di Brescia e annuncia il ricorso in Cassazione
Il municipio di Calcinato - © www.giornaledibrescia.it
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«Rispetto e prendo atto sia della sentenza che del lavoro dei giudici che l'hanno emessa, ma non la condivido nel modo più assoluto. L'unica consapevolezza a cui mi aggrappo in questo momento è quella di avere la coscienza pulita e di avere agito per il bene della mia comunità. Da sindaco e da donna». Lo ha detto Nicoletta Maestri, sindaco di Calcinato, condannata dalla Corte d’appello civile di Brescia per discriminazione relativa all’orientamento sessuale nei confronti di due dipendenti, che sono state demansionate dopo la loro unione civile.

«La disputa - ricorda Maestri - nasce nel 2021 quando la dipendente Federica Lombardo lamenta il non esserle stato assegnato anche per quell’anno il ruolo di Responsabile dell’Ufficio Tecnico. Invero, l’amministrazione in quell’occasione aveva semplicemente dato attuazione ad un principio di rotazione degli incarichi come anche raccomandato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. Questo posso affermarlo con certezza, perché le accuse di discriminazione e di omofobia formulate dalla ex dipendente non solo sono lontanissime dai miei valori, dai miei principi e dalla mia storia di vita, ma sono anche distantissime dalla realtà dei fatti».

Il sindaco annuncia poi il ricorso in Cassazione. «Considerando il macroscopico divario tra il primo e il secondo grado di giudizio. L’ordinanza di primo grado emessa dal Tribunale di Brescia aveva integralmente respinto la prospettazione della lavoratrice, affermando e ribadendo la piena legittimità dell’operato del Comune. Dopo avere sentito numerosi testimoni ed acquisito una ingente mole di documenti, il Tribunale di Brescia aveva escluso ogni profilo discriminatorio, evidenziando come la omosessualità della lavoratrice fosse da tempo comunemente nota ed anzi accettata, alla luce di cordiali e conviviali rapporti con gli stessi amministratori comunali».

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