Garda

Assemblea e protesta, anche il Garda fa rete contro i depuratori

All'incontro è stata ribadita la volontà di raccogliere attivisti per fare un fronte ambientalista comune
Il depuratore di Peschiera sul lago di Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il depuratore di Peschiera sul lago di Garda - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Un dibattito pubblico sul territorio gardesano e un teorema di iniziative di piazza nei Comuni lacustri per ribadire con forza l’opposizione sia all’ipotesi di realizzare il maxi depuratore a Gavardo e Montichiari, sia di realizzarlo a Esenta di Lonato.

Queste, in estrema sintesi, le prossime mosse che il fronte del «no» al progetto attualmente sul tavolo intende mettere in campo, convinto che la strada migliore da perseguire sia quella che punta al potenziamento dell’attuale impianto di casa a Peschiera. La decisione è arrivata sabato, sulla scia dell’assemblea pubblica organizzata dal Cat (Comitato ambiente e territorio) e dal Des (Distretto di economia solidale Basso Garda).

L'incontro degli attivisti gardesani
L'incontro degli attivisti gardesani

L’incontro è stato organizzato in continuità alla battaglia avviata attraverso il presidio 9 agosto, allestito sotto la Prefettura. L’obiettivo - spiega Alessandro Scattolo del Cat - è «raccogliere attivisti dei territori gardesani all’interno di una proposta di coordinamento ambientalista. Il lavoro che si vuole andare a svolgere è affiancare nell’immediato la lotta contro i maxidepuratori del Garda», ma da inquadrare in una prospettiva più ampia, riuscendo cioè a fare rete, per allargare il discorso dalla depurazione delle acque alle numerose criticità ambientali del lago.

Presenti all’incontro di sabato una quarantina di persone, «tutte animate dalla volontà di portare il dibattito politico e la mobilitazione contro i maxidepuratori sul territorio interessato, ovvero il lago di Garda». Conclude Scattolo: «Il movimento contro i maxidepuratori si rafforza e guarda al lago di Garda come un nuovo terreno di lotta, da affiancarsi al presidio 9 agosto. Il bacino lacustre va difeso dagli appetiti speculativi e bisogna iniziare a pensarlo in modo unitario, andando oltre le divisioni politiche e amministrative».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia