Garda

Ampliamento Gedit, il Tar non sospende l’ok della Provincia

Secondo i giudici non ci sono i presupposti cautelari. Ora s’attende la decisione di merito
La sede. L’impianto della Gedit, in via Cavicchione a Calcinato
La sede. L’impianto della Gedit, in via Cavicchione a Calcinato
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È stata respinta la richiesta di sospensiva del Comune di Calcinato sull’ampliamento della discarica Gedit. Per il Tar non ci sono i presupposti per sospendere in via cautelare i provvedimenti emessi dalla Provincia che nei mesi scorsi ha dato esito favorevole all’ingrandimento della discarica di via Cavicchione. Secondo il Comune di Calcinato ci sarebbe, all’interno dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, un’inattendibilità dell’analisi di rischio sito specifica elaborata dalla Gedit.

Per i giudici di via Zima ci sono invece sufficienti garanzie sull’attendibilità dell’analisi di rischio e sull’accettabilità dell’inquinamento aggiuntivo.

«L’aumento delle emissioni inquinanti in un territorio dove sono già presenti situazioni di inquinamento - si legge nell’ordinanza - non determina il divieto di avviare nuove attività se gli incrementi restano entro le soglie di rilevanza, mentre se fossero superiori occorrerebbe una seconda valutazione per la quantificazione del rischio».

«Per quanto riguarda - continuano i giudici di via Zima - le emissioni in atmosfera (polveri, biogas, vapori conseguenti a lisciviazione), il rischio e l’indice di pericolo, tenendo conto del fattore di dispersione in atmosfera, sono inferiori ai limiti di esposizione professionale e alle soglie di rilevanza (o di accettabilità). Il fatto che i punti di esposizione siano riferiti ai lavoratori dell’impianto non costituisce una sottovalutazione del rischio, come si afferma nel ricorso, ma piuttosto una garanzia per chi abita o lavora nelle vicinanze, perché all’aumentare della distanza aumenta anche la diluizione in atmosfera». Alla capacità attuale di 1 milione e 235mila metri cubi con l’ampliamento si andrebbero ad aggiungere 595mila metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi. Si attende ora la decisione nel merito sull’accoglimento o meno del ricorso del Comune.

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