Nei comuni bresciani la parità è ancora lontana: solo in uno su 5 c’è una sindaca

Le donne sono più della metà della popolazione bresciana in età da voto, poco meno del 51% di coloro che il prossimo giugno saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni locali in 143 Comuni della provincia di Brescia. Facendo però due conti, sul complesso degli amministratori locali attualmente in carica nei 205 comuni bresciani la situazione non è propriamente la stessa.
I dati
I numeri del Dipartimento per gli affari interni e territoriali, aggiornati al novembre 2023, ci raccontano che tra i 3.217 eletti nei comuni bresciani, a partire dal 2020 e, quindi, attualmente in carica, le donne sono 1.141, il 35% del totale. In altri termini poco più della metà degli elettori e poco più di un terzo degli eletti. L’analisi dei dati del Dipartimento per gli affari interni e territoriali ci rivela anche come la distanza di genere si amplifica al crescere delle responsabilità amministrative.
È sufficiente considerare come tra i 565 assessori, sia eletti che non di origine elettiva, le donne sono 238, il 42% del totale, a fronte di 327 uomini, l’altro 58%. Infine, se si passa dal computo degli eletti a quello dei primi cittadini/e la distanza di genere diventa un abisso: 35 sindache, solo il 17% del totale, per 170 sindaci, l’altro 83%.
È un tema non da poco che, entrando nel dettaglio dei dati, rende ancor più netto il gap di genere. Partiamo dai sindaci. Se consideriamo i 33 comuni maggiori, quelli con più di 10 mila abitanti, le sindache sono solo 5, ovvero il 15% del totale, nei comuni di Brescia, Ospitaletto, Leno, Sarezzo e Calcinato. Laura Castelletti, sindaca di Brescia, la prima nella storia della città, sia anche la sola donna nelle 12 province della Lombardia. Ma tanto è lo squilibrio che anche considerando i 65 comuni bresciani con meno di 2 mila abitanti la quota rosa rimane di sole 10 donne, il 15% del totale. Va solo un poco meglio se consideriamo i 108 vice sindaco, poiché nel ruolo le 38 donne rappresentano il 35% del totale, sempre a fronte di un 65% di uomini. Anche guardando ai presidenti del consiglio comunale la musica non cambia: 17 presidenti, 5 donne, il 29%, e 12 uomini, l’altro 71%. Nemmeno scalando ai vicepresidenti del consiglio comunale c’è un grande sollievo poiché le 11 cariche sono nella maggior parte dei casi attribuite agli uomini e, pur avvicinandosi alla parità, si rimane sempre 6 a 5.
Le distanze
Neanche l’età fa una grande differenza, poiché se consideriamo i 925 eletti nati a partire dal 1984, quindi con 40 anni o meno, le donne sono 362, il 39%, a fronte di 563 uomini, l’altro 61%. Per trovare qualcosa che avvicina il concetto di parità di genere dobbiamo arrivare a considerare i nati dal 2000 in poi, solo 26 casi tra i 3.217 eletti, con 15 maschi e 11 femmine.
È un buon segno ma non cambia il quadro generale che, giova ricordarlo, vede solo un 35% di donne elette sul totale e, tra queste, solo il 17% di sindache. Eppure le donne elette hanno un grado di istruzione superiore a quello dei maschi e, in particolare, le sindache laureate sono il 60% del totale a fronte del 37% dei colleghi primi cittadini maschi. Quindi, evidentemente, anche questo non basta per accorciare le distanze.
Analizzando gli eletti nelle liste con un chiaro riferimento ad un partito politico, una minoranza rispetto alla grande maggioranza di eletti nelle liste civiche, si osserva, per quello che vale, che, mentre c’è un sostanziale equilibrio tra gli eletti e le elette nelle liste del Partito democratico, le elette nelle liste del centro destra (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) sono solo poco più di un terzo del totale. Poi, certo, abbiamo un presidente del Consiglio donna, per la prima volta nella storia repubblicana, e un leader del principale partito di opposizione donna. Bene.
Magari nella composizione delle liste elettorali nei 143 comuni bresciani chiamati al voto l’8 e 9 giugno 2024 l’effetto donna si farà sentire e contribuirà a migliorare e qualificare la presenza delle donne bresciane nelle amministrazioni locali della provincia.
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