Leno, in campo il quarto candidato sindaco: Claudio Elesbani

Gianantonio Frosio
Sfiderà Tedaldi, udeschini e Angeli Tira con la «Lista civica Noi per Leno - Elesbani sindaco»
Il municipio di Leno - © www.giornaledibrescia.it
Il municipio di Leno - © www.giornaledibrescia.it
AA

A Leno è arrivato il quarto candidato: Claudio Elesbani, 62 anni, storico pasticciere del paese docente al Cfp Canossa di Bagnolo, che guida la «Lista civica Noi per Leno - Elesbani sindaco».

«Le altre liste - precisa Elesbani - si presentano come civiche, ma è una finzione: dietro una ci sono anche e soprattutto il Pd e il centrosinistra, dietro le altre il centrodestra... Definire civiche queste liste è una contraddizione in termini, un ossimoro. La mia è l’unica, vera civica. Questo permette ai cittadini di scegliere: è molto importante, perché è nella possibilità di scegliere che si sostanzia la democrazia». Elesbani dice di essere sceso in campo per cambiare aria, «perché se cerchi nelle altre liste - afferma - trovi sempre le medesime persone: qualcuno sotto le stesse insegne, altri si rinnovano e passano da una lista all’altra. Ma sono sempre loro. Gratta gratta, sotto il nuovo trovi il vecchio».

In verità neanche Elesbani è alla prima esperienza: venticinque anni fa, prima che a Leno iniziasse il lungo dominio del centrosinistra (due mandati del sindaco Bisinella, seguiti da altri due con Cristina Tedaldi alla testa dell’Amministrazione), per cinque anni Leno era stato guidato dal centrodestra. Erano i tempi in cui la fascia tricolore era nelle mani di Francesco Piovani e Claudio Elesbani era uno dei suoi assessori. L’esperienza durò poco, perché Elesbani si dimise senza aspettare la fine della legislatura.

Tutte le liste, dicevamo, si presentano come civiche: quella del sindaco uscente Cristina Tedaldi (che dopo due mandati cerca il terzo consecutivo), quella di Ermanno Udeschini (che fino a un mese fa era in giunta con la Tedaldi, e che ora si propone come antagonista del suo ex sindaco) e quella del new entry Antonio Angeli Tira.

Quattro su quattro non può essere un caso. Ci dev’essere qualcosa: un criterio, una strategia, forse una tattica. Viene alla mente un vecchio adagio, ovviamente adattato alla situazione: «Paese che vai, strategia che trovi». Infatti, mentre a Leno tutti i candidati «rinnegano» i partiti e si danno una rinfrescata di civismo (che ha un appeal più ecumenico ed inclusivo), a Ghedi, Comune confinante, vanno in tutt’altra direzione: i due candidati sbandierano orgogliosamente le insegne dei rispettivi partiti/schieramenti. Di civiche non vogliono sentir parlare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.