Economia

Volano i contratti a termine: in tre mesi creati 523mila posti

La fotografia Istat del secondo semestre 2021 a livello nazionale. Mancano 678mila unità rispetto al periodo 2019
Volano in Italia i contratti a termine (+23,6%)
Volano in Italia i contratti a termine (+23,6%)
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Volano in Italia i contratti a termine e l’occupazione cresce nel secondo trimestre 2021 di 523.000 unità sullo stesso periodo del 2020, ma mancano all’appello ancora 678.000 posti rispetto a quelli del secondo trimestre 2019, prima della pandemia. È la fotografia dell’Istat che registra una crescita di 338.000 occupati sul primo trimestre 2021 e un calo del tasso di disoccupazione che si assesta al 9,8%, in calo di 0,3 punti sul trimestre precedente e di 1,7 punti sullo stesso periodo del 2020. La crescita è trainata dal lavoro a termine, quello che aveva subito la maggior riduzione durante la pandemia (per quello standard a tempo indeterminato è intervenuto il blocco dei licenziamenti).

Se nel trimestre gli occupati sono aumentati su base congiunturale dell’1,5% per i dipendenti a termine la crescita è stata dell’8,3% con 226.000 occupati in più. I dipendenti a tempo indeterminato sono aumentati di 80mila unità (+0,5%) mentre gli indipendenti di appena 33 mila, (+0,7%). Il dato dei contratti a termine è ancora più evidente su base tendenziale: rispetto al secondo trimestre 2020, l’aumento dell’occupazione (+523 mila unità, +2,3%) coinvolge soltanto i dipendenti a termine (+573 mila, +23,6%). Continua il calo di dipendenti a tempo indeterminato (-29 mila, -0,2%) e degli indipendenti (-21 mila, -0,4%).

La ripresa occupazionale osservata rispetto al secondo trimestre 2020 - che ha rappresentato il picco negativo di 1,2 milioni di occupati in meno nel secondo trimestre 2020 rispetto allo stesso trimestre del 2019 - «ha coinvolto - scrive l’Istat - di più coloro che per primi avevano subito gli effetti della pandemia: occupati nei servizi e lavoratori a termine, con maggiori ripercussioni per giovani, donne e stranieri». Gli occupati restano nel secondo trimestre di quest’anno 678.000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia. Hanno pagato la crisi sanitaria ed economica soprattutto le donne, i giovani e gli stranieri. In particolare sono al lavoro 370.000 donne in meno (-3,7% a fronte del -2,3% degli uomini) mentre gli occupati tra i 15 e i 34 anni sono 199.000 in meno sul secondo trimestre del 2019.

 

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