Economia

Terziario, nel secondo trimestre sale il clima di fiducia

Flavio Archetti
Cresce l’occupazione, stabili i ricavi: «Digitale, il mercato resta confuso»
Terziario, lieve crescita della fiducia
AA

Dopo la piccola inversione di tendenza rilevata nella produzione dell’industria manifatturiera, tornata a crescere dello 0,3% dopo otto rilevazioni negative consecutive, il sistema Brescia registra un altro piccolo passo in avanti grazie al settore terziario, che ha proprio nella manifattura il suo principale cliente.

Il dato emerge da una recente indagine congiunturale del Centro studi di Confindustria di via Cefalonia, secondo cui nel secondo trimestre di quest’anno il clima di fiducia delle imprese bresciane terziarie ha raggiunto i 117 punti, in una scala di riferimento che ha come partenza i 100 punti del primo trimestre 2016. Il punteggio è in aumento rispetto al primo trimestre, quando faceva 106, e agli ultimi due trimestri del 2024, quando non era andato oltre i 101 e i 109, ma è molto lontano per esempio dai due trimestri centrali del 2021, quando si erano raggiunti picchi di fiducia fino a 149 e 146 punti.

Sotto la lente

Il miglioramento dell'ottimismo delle imprese terziarie intervistate da Confindustria è fondato su fatturati stabili per il 52% del campione, in crescita per il 39% e in calo per il 9%, ma anche su portafogli ordini previsti in discesa solo per l’11% delle attività, contro un 52% stabile e un 37% in miglioramento.

Non male nemmeno per l’occupazione, in riduzione nel 4% dei casi contro un 96% stabile o in crescita, e per il costo dei servizi, stabili per il 91% e in crescita per il 9%. Quanto riscontrato a Brescia appare coerente con l’evoluzione del terziario nazionale, in cui l’indice Pmi dei servizi ha raggiunto a giugno il settimo mese consecutivo di espansione dell’attività. Resta il fatto che la condizione generale attuale del nostro manifatturiero è alle prese con un quadro non esaltante, su cui pesano domanda stagnante, perdita di competitività per l’introduzione dei dazi Usa e forte svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro.

Per Ivano Tognassi, presidente del settore Serizi alle imprese e alla persone di Confindustria Brescia: «I dati sul secondo trimestre 2025 confermano l’andamento precedente, con un lieve incremento nella ricerca di figure professionali. In questo ambito il 21% delle posizioni aperte fa riferimento proprio al terziario: il 9,8% richieste da tecnologie per informazione e comunicazione (Ict), l’8% da vendite e grande distribuzione, e il 4% dalle telecomunicazioni. Nel Bresciano invece i profili più richiesti sono quelli tecnici, soprattutto negli ambiti ingegneristico, informatico e della manutenzione meccanica».

Il momento non è facile nemmeno per il settore digitale, il cui clima di fiducia «fatica a risalire dai minimi condizionato da un mercato confuso e allarmato dai dazi - spiega Sergio Venturetti, presidente del settore digitale di Confindustria -. Queste preoccupazioni e il loro perdurare incidono su previsioni di fatturato e portafoglio ordini del trimestre in corso. Tiene bene l’occupazione, in un contesto di evoluzione delle competenze dovuta all’introduzione dell’intelligenza artificiale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...