Economia

Tanti cantieri e pochi muratori: edilizia e bonus rischio doping?

Il presidente delle imprese bresciane Deldossi: «Il settore è da ricostruire. C’è tanto lavoro ma vedo alti rischi»
I cantieri aperti sono numerosi ma si fatica sul fronte personale - © www.giornaledibrescia.it
I cantieri aperti sono numerosi ma si fatica sul fronte personale - © www.giornaledibrescia.it
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Il mercato non è mai stato così effervescente, esplosivo addirittura, da boom, cose e numeri che non si vedevano da anni e che nessuno immaginava di poter rivedere. Quando la cazzuola batte, l’economia fischietta, dicono i francesi. Ma qui, più che battere la cazzuola va a mille e non a caso il Pil ha messo il turbo (che poi ci sia dietro tanto debito ne riparliamo).

E quindi era ragionevole attendersi dal presidente dei costruttori bresciani, Angelo Massimo Deldossi, una qualche «eccitazione», un solido sorriso di soddisfazione alla domanda sul come sta andando il settore, che aria gira sui cantieri. Domanda classica, alla quale per anni si rispondeva con l’altrettanta classica «...fammene un’altra di domanda». E quindi, cambiata l’aria, era ragionevole attendersi un sonoro «benissimo». E invece... Tutto troppo in fretta. «Per come la vedo io il momento è pericolosissimo», è l’esordio quasi raggelante.

Ma come, sta andando tutto a mille... «È questo il problema, tutto sta andando troppo in fretta e non è un bene. Il mercato è dopato. Al di là ed oltre i problemi del debito che lo Stato si sta assumendo, l’introduzione dei vari bonus (magnifici per molti aspetti) sta alterando il mercato. Naturalmente siamo tutti contenti che ci sia tanto lavoro dopo tanta gnagnera, ma si stanno presentando anche tanti problemi. Fra i tanti l’aumento dei materiali: ferro, cemento, legno, i ponteggi: tutto sta andando su. E questo è un grande problema per le imprese».

Perdoni: che problema può esserci: tutto va su ma non credo che le imprese ci rimettano. A loro volta aumenteranno i listini. «E qui si sbaglia. Se lavori per il Superbonus hai dei limiti di spesa da rispettare. Le imprese hanno fatto contratti 6-12 mesi fa quando tutto o quasi costava meno, molto meno ed era inimmaginabile pensare ai rialzi di questi mesi. Ma l’impresa deve rispettare i contratti sottoscritti e questo temo creerà più d’un problema, per questo parlo di momento pericoloso».

Dove sono 100mila muratori? C’è poi un problema aggiuntivo: ed è quello della mancanza di manodopera. Si legge che servirebbero 100mila muratori ma non si trovano. É un bel paradosso: prima non c’erano i cantieri e c’era tanta manodopera, adesso ci sono tanti cantieri ma non ci sono muratori. «Lei dice che è un problema aggiuntivo ma in realtà questo tema sta in cima a tutto. Non ci sono muratori, non ci sono addetti specializzati. Pare che più nessuno voglia fare il muratore, il carpentiere, il cartongessista e via andare. L’edilizia ha perso attrattività, ha perso appeal. Direi che negli ultimi 10-12 anni il settore ha avuto una batosta, è stato destrutturato. Noi che siamo costruttori la prima cosa su cui dobbiamo impegnarci è a ricostruire il nostro settore».

Vero è che il muratore è un mestiere particolare, pesante certamente, e non si può dire che gli stipendi brillino. «Certamente il muratore è un mestiere particolare. Ma sbaglierebbe se si pensasse al vecchio muratore "picco e pala", c’è ancora fatica ma sui cantieri oggi si va con tablet e smartphone, i cantieri sono 4.0. E fra trasferta e superminimi il settore offre stipendi più che decorosi, competitivi con molti altri settori. E a gennaio rinnoviamo il contratto e sul tavolo c’è una richiesta di un +5%».

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