L’edilizia bresciana ingrana la marcia: crescita del 10%

L’«effervescenza» che sta vivendo il comparto dell’edilizia bresciano non è più solo «sentiment» degli addetti ai lavori. La sensazione di ottimismo poggia su dati reali e inequivocabili: il conto della massa salari denunciata nel primo trimestre 2021 dalle imprese alla Cape, la cassa edile di Brescia, segna una crescita superiore al 10%. L’edilizia si è rimessa a correre e ha ampiamente recuperato il «gap» registrato nel 2020 con un calo del settore dell’8,64% (il blocco del lockdown era costato un -25%). «La filiera delle costruzioni sta lentamente tornando alla normalità, anche se la situazione resta complessa e carica di difficoltà», spiega il presidente dei costruttori bresciani, Massimo Angelo Deldossi, alla vigilia dell’assemblea generale di Ance Brescia, per il secondo anno consecutivo a distanza e con l’utilizzo della piattaforma telematica.
«È un momento estremamente ricco di opportunità per il settore - chiosa Deldossi -. E i costruttori bresciani hanno mostrato di sapere cavalcare e cogliere le occasioni che si sono aperte nel post pandemia. Siamo stati tra i primi in Italia ad adottare regole per la sicurezza nei cantierti, attraverso piani operativi concreti che ci hanno permesso di tornare in fretta al lavoro».
Recovery e Superbonus. Le opportunità per l’edilizia sono rappresentate dal Superbonus, misura varata lo scorso anno dal governo Conte, e dal piano europeo «Next Generation Eu». «L’edilizia riveste un ruolo fondamentale per il successo del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Ci aspettano anni di ricostruzione e rinascita. La prima carta da giocare è quella del Recovery Plan - evidenzia Deldossi -. I fondi destinati alla sostenibilità, alla digitalizzazione, alle infrastrutture sono enormi, una mole di denaro mai vista prima. L’edilizia sarà motore trainante per ricostruire le basi dell’economia italiana e spingere la ripresa economica».
Nodo burocrazia. Il comparto bresciano dell’edilizia ha mostrato grande flessibilità e capacità di cogliere velocemente le opportunità del post pandemia. Su tutte il Superbonus. «Una grande opportunità per il settore e per l’intero costruito italiano. Il concetto alla base è semplice: oggi non basta costruire, abbiamo la responsabilità di farlo bene». «Provvedimento che ha spinto alla collaborazione tra imprese, professionisti, privati alla creazione di un vero e proprio sistema virtuoso». Ma il Superbonus ha messo in evidenza anche le patologie del nostro sistema. «Troppa burocratizzazione dei processi, che hanno minato alla base le potenzialità di questa misura- denuncia il presidente -. Assemblee condominiali, rapporti col fisco, con le banche per accedere al credito, l’iter interminabile sulla parte documentale, le soluzioni per semplificare ci sono ed Ance si è fatta portavoce con le istituzioni. Serve una proroga al 2023, ma ancora di più servono certezze sui tempi».
Il futuro. Qualità del costruito, professionalità, digitalizzazione. Sono questi per Deldossi (che è anche delegato nazionale Ance per la digitalizzazione) i pilastri che sorreggono la crescita del settore edile. «La qualità del costruito è il punto di forza per attivare un modello di sostenibilità che fa bene all’ambiente e al territorio - spiega il presidente -; investendo sulla digitalizzazione per farsi trovare pronti alla chiamata del progresso. Ed in questo senso si inquadra strategicamente l’iniziativa del Campus Edilizia di Brescia».
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