Economia

Si «sgonfiano» i prezzi delle materie prime: l’export del made in Brescia cala del 7,5%

Nel 2023 le esportazioni si attestano a 20,5 miliardi. Nella classifica provinciale Bergamo ci ha superato
L'export segna un -7,5%, ma per ora non preoccupa
L'export segna un -7,5%, ma per ora non preoccupa
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Per comprendere appieno le ragioni della flessione del 7,5% delle esportazioni bresciane nel 2023 basta dare un’occhiata all’andamento delle quotazioni di alcune commodity industriali alla base dei processi produttivi della nostra economia: ad esempio il prezzo dell’alluminio, che lo scorso anno è diminuito del 16,6%; il rame, calato del 3,8%; infine il rottame ferroso, che nel 2023 ha registrato una contrazione del 12%. Il «fattore prezzi» - che nel 2022 aveva contribuito a «gonfiare» i valori dell’export bresciano - nel 2023 ha agito come «leva» in senso contrario, inserendosi in un contesto globale segnato da una debole congiuntura economica, con la Germania, nostro primo storico partner commerciale, andata in recessione.

Nulla di drammatico: le esportazioni complessive sono state superiori ai 20,5 miliardi, lontano dal record di 22,2 miliardi del 2022; sopra il dato registrato nel 2021 di 19 miliardi; e sopra ai 16,4 miliardi di export del 2019.

Una dinamica che ha penalizzato la nostra economia «sidermetallurgica», più che in altre province: in Lombardia, infatti, le esportazioni nel 2023 sono cresciute dello 0,6%, mentre in Italia hanno sperimentato una dinamica di fatto nulla.

Saldo commerciale

In forte calo anche il dato delle importazioni che - secondo le due analisi realizzate dal Centro Studi di Confindustria Brescia e dal Centro Studi Confapi Brescia su dati Istat - sono state pari a 11,8 miliardi, in calo del 15,5% sul 2022. Il saldo commerciale generato a Brescia e provincia ammonta a 8,7 miliardi (+6% sul 2022): un vero e proprio record storico, che conferma la solidità del tessuto produttivo locale e la sua proiezione internazionale.

Il commento

«Chiudiamo l’anno con un dato negativo, per certi versi aspettato alla luce delle dinamiche locali e mondiali registrate negli ultimi mesi – commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –. Il risultato cumulato è quindi frutto della somma degli ultimi trimestri. Va tuttavia rilevato che i fattori di freno sembrano aver provocato a Brescia un impatto maggiore rispetto ad altri territori lombardi. Un dato su cui riflettere, anche in considerazione delle ormai note questioni legate al futuro dell’automotive, comparto centrale e strategico per tutto il tessuto produttivo provinciale. In generale, nelle prossime settimane realizzeremo inoltre un approfondimento sull’andamento dei flussi commerciali con l’estero, che tenga conto dell’effettivo impatto provocato dall’oscillazione delle materie prime. L’obiettivo è quello di restituire una fotografia più oggettiva della situazione, depurata dall’effetto prezzo, aspetto su cui Brescia è particolarmente esposta».

Sulla stessa linea il presidente di Confapi Brescia, Pierluigi Cordua: «Il nostro tessuto produttivo ha risentito più di altri del calo anche per via della recessione della Germania, da sempre il nostro partner commerciale di riferimento. L’auspicio è che i prossimi mesi possano registrare un cambio di passo in senso positivo: la crisi della logistica nel Mar Rosso non dovrebbe essere strutturale; i tassi d’interesse restano stabili, ma dovrebbero iniziare a scendere nella seconda parte dell’anno, aiutando così la ripartenza dell’economia - spiega Cordua -. Un ulteriore impulso alle nostre piccole e medie imprese dovrebbe anche arrivare dal piano Industria 5.0 su digitalizzazione e sostenibilità».

Il sorpasso di Bergamo

Per quanto riguarda il solo quarto trimestre 2023, l’export bresciano è stato pari a 4,8 miliardi in calo del 10,2% sullo stesso periodo del 2022. Brescia perde nel 2023 una posizione nella classifica delle province italiane per export collocandosi al quinto posto, dietro a Milano (57.897 milioni), Torino (29.614), Vicenza (23.011) e Bergamo (20.763). 

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