Economia

Sapere è potere, ma soprattutto formazione

Nella sede di Confartigianato la presentazione del libro del bresciano Davide Dattoli, fondatore di «Talent Garden»
Foto di gruppo ieri in Confartigianato - © www.giornaledibrescia.it
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«Prima di esistere in forma materiale, un libro esiste sotto forma di idee»: è uno dei tanti spunti di riflessione sollevati da Davide Dattoli, bresciano, fondatore di «Talent Garden», e Claudio Ubaldo Cortoni, monaco, bibliotecario e professore, durante la presentazione del loro libro «Sapere è potere» (Rizzoli). L’appuntamento, ospitato ieri nella sede di Confartigianato di via Orzinuovi, intendeva anticipare il palinsesto autunnale di «Librixia», l’ormai tradizionale festival letterario cittadino che si tiene a fine estate.

I rovesci torrenziali del tardo pomeriggio, per quanto poco graditi, non hanno impedito la partecipazione di un discreto pubblico, tra cui il vicesindaco Federico Manzoni. L’incontro, aperto da Eugenio Massetti (presidente Confartigianato) e moderato da Erminio Bissolotti (Giornale di Brescia), si è rivelato una preziosa occasione per dialogare sul tema «formazione» a partire da due punti di vista - quelli degli autori - apparentemente distanti, eppure, sotto sotto, strettamente affini.

Cos’hanno in comune, dunque, un imprenditore digitale 32enne, dal successo internazionale, e un monaco archivista di 47 anni, impiegato nella biblioteca di un eremo medievale nell’aretino (Camaldoli)? Innanzitutto la passione per la conoscenza, il «sapere» appunto.

Le (quasi) 200 pagine di «Sapere è potere» s’interrogano proprio sulle tante e diverse modalità di trasmissione del sapere, «da Aristotele a Chat-Gpt», portando ad esempio le esperienze dei grandi inventori del passato, dai letterati agli imperatori, fino a Elon Musk. «Il futuro si basa sulla nostra capacità di formare le prossime generazioni. C’è un problema, però: chi forma i formatori?» si è chiesto Cortoni. E ancora: «Dalla Riforma Gentile sono trascorsi 80 anni. È il momento, in Italia, di aggiornare il metodo d’insegnamento».

Dattoli, dati alla mano, ha lanciato un messaggio ben chiaro: «Gli ultrasettantenni a capo delle maggiori aziende italiane sono cresciuti del 27% negli ultimi 10 anni, mentre i vertici under 49 sono diminuiti del 50%. Abbiamo bisogno di un modello formativo adeguato e al passo con i cambiamenti tecnologici, in grado di vincere sia il mondo accademico che quello aziendale». 

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