Economia

Richiedei, il piano di rilancio trova il supporto delle banche

Il nuovo Cda della fondazione a cui fanno riferimento i poli sociosanitari di Gussago e Palazzolo ha rinegoziato il debito e ridefinito gli investimenti
La struttura sociosanitaria di Gussago
La struttura sociosanitaria di Gussago
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L’incremento degli oneri finanziari generato dal repentino rialzo dei tassi d’interesse, così come i rincari dei costi energetici e del personale, hanno messo a dura prova la tenuta economica della Fondazione Richiedei, ente del terzo settore a cui fanno riferimento i poli sociosanitari di Gussago e Palazzolo (nel complesso stiamo parlando di una realtà che conta 300 collaboratori e mette a disposizione 186 posti letto).

A fine 2023, a fronte di un monte ricavi pari a 25,8 milioni di euro, l’operatore non profit bresciano ha riportato costi per 27,27 milioni e una perdita in bilancio di 1,48 milioni. Un quadro critico, come si può diagnosticare già da questi numeri, che ha richiesto al vertice della fondazione un deciso cambio di passo, formalmente compiuto solo un paio di settimane fa con la firma di un importante accordo con Cherry Bank.

La squadra

Per comprendere al meglio il proficuo lavoro svolto nel quartiere generale di Gussago, va però fatto un passo indietro nel tempo. Nel maggio 2024, il neo Consiglio di amministrazione della Fondazione Richiedei, presieduto da Marco Veronesi, coadiuvato da Renato Verona (vicepresidente), Alberto Albertini, Rosaria Avisani e Guglielmino Baitelli, ha definito gli obiettivi imprescindibili di un nuovo piano industriale: innanzitutto il risanamento dei conti e quindi la riorganizzazione del debito bancario (circa 15 milioni di euro) contestualmente a una riorganizzazione dei processi interni, a un recupero delle «prestazioni in solvenza» (incasso delle prestazioni a pagamento in forte ritardo), all’ampliamento dei servizi offerti e all’apertura dell’Ospedale di comunità.

Una volta delineato il suo piano di rilancio, la fondazione ha anche nominato Paolo Boldini direttore generale della struttura e a suo supporto alcuni «responsabili» d’area: Giancarla Tagliani (direttirce sanitaria), Guglielmo Guerriero (direttore delle professioni sanitarie) e Stefano Iorio (direttore amministrativo), mentre Maria Mazza è stata confermata al vertice dell’ufficio del Personale.

I numeri

I primi segnali incoraggianti sono giunti alla chiusura dell’esercizio 2024, che pur a fronte di una riduzione dei ricavi (scesi a 23,06 milioni), il management dell’ente di Gussago ha saputo ottimizzare i costi operativi (passati da 27,27 a 24,17 milioni), riducendo la perdita a 1,12 milioni. Lo scorso luglio, inoltre, un pool di banche composto da Bper, Unicredit, Cassa Padana, Bpm e Banca Etica, ha condiviso il progetto di rilancio avanzato dalla Fondazione Richiedei, rinnovando le linee di credito. Poche settimane fa, infine, Cherry Bank ha siglato un’operazione di factoring che consentirà alla realtà bresciana di ottenere liquidità immediata attraverso la cessione dei propri crediti.

Da sinistra Paolo di Sabato di Cherry Bank con il presidente della Fondazione Richiedei Marco Veronesi, il direttore generale Paolo Boldini e il direttore finanziario Stefano Iorio
Da sinistra Paolo di Sabato di Cherry Bank con il presidente della Fondazione Richiedei Marco Veronesi, il direttore generale Paolo Boldini e il direttore finanziario Stefano Iorio

«Grazie al contributo di Cherry Bank potremo offrire servizi più efficaci in tutte le aree di assistenza» assicura il direttore amministrativo Stefano Iorio. Parole a cui fanno eco quelle del direttore Boldini: «Per il prossimo quinquennio - ammette - oltre a riportare in equilibrio sia il bilancio sia la posizione finanziaria, la Fondazione ha come obiettivo quello di lanciare investimenti importanti per l’ammodernamento della strumentazione scientifica. A tal riguardo, diverse imprese di Gussago hanno già dato il loro contributo finanziando l’acquisto di una moderna Tac».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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