Raffmetal protagonista in Europa con la svolta «green» dell’alluminio

Parlare di materie prime critiche, fondamentali per la doppia transizione digitale e sostenibile, significa tirare in ballo la sopravvivenza stessa dell’industria europea. Dal recente regolamento Critical Raw Material Act alle prese di posizione politiche delle istituzioni Ue, la consapevolezza che tutelare le filiere e il know-how siano tra la chiavi per la competitività del continente si è fatta sempre più forte. A livello politico ma soprattutto industriale, in Europa così come a Brescia.
Ne parliamo con Roberta Niboli, amministratore delegato e direttore commerciale operativo di Raffmetal, membro effettivo dell’European Aluminium (EA), realtà che in Europa rappresenta l’industria dell’alluminio.
Nei giorni scorsi è stata a Bruxelles. In che contesto è stata invitata?
Durante la recente Raw Materials Week 2023 a Bruxelles si è svolta la conferenza annuale del Partenariato europeo per l’Innovazione sulle materie prime critiche organizzata da Eumicon. L’incontro ha posto l’attenzione sul regolamento sulle materie critiche approvato il 13 novembre, che ha identificato l’alluminio come uno dei 34 materiali critici e strategici per l’Ue (insieme ad altri quali ad esempio silicio, litio, magnesio e metalli rari).
Quali gli obiettivi della legge?
Il primo target è ridurre la dipendenza da paesi terzi a garanzia di un approvvigionamento duraturo e sostenibile. Raffmetal, principale produttore europeo di leghe di alluminio da riciclo e membro attivo in EA, ha contribuito a questo dibattito concentrandosi sull’importanza di un’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, per sostenere la produzione interna e mantenere la competitività sui mercati.
Cosa intende per armonizzazione e perché è importante?
La necessità di un’armonizzazione dei regolamenti ambientali e di trasporto all’interno dell’Europa è un fattore chiave per lo sviluppo efficiente ed efficace dell’alluminio. Oggi circa un milione di ton/anno di rottame lascia i confini comunitari per essere destinati, per l’80%, a Paesi asiatici.
È quindi necessario tutelare e regolamentare la nostra materia prima, mantenendola il più possibile all’interno dei confini europei. In ogni caso bisogna assicurare che le esportazioni extra-Ue siano destinate a impianti che rispettino gli standard ambientali, sociali e di sicurezza europei.

Il progetto che avete in essere con Cromodora Wheels rientra a pieno in queste linee programmatiche?
La collaborazione (che ha portato alla creazione di una ruota fatta in nuova lega di alluminio da riciclo a bassa impronta di CO2 ndr) ha preso forma dalla volontà comune delle nostre aziende di creare una sinergia volta a fornire al mercato automobilistico un prodotto di alta qualità e sostenibile. Attraverso un elevato contenuto di materiale riciclato e una ridotta impronta carbonica, questo progetto si allinea agli obiettivi del Green Deal e dell’economia circolare della Tassonomia europea.
Come sono le relazioni con le istituzioni europee?
Le relazioni instaurate si caratterizzano per la loro costruttività, evidente negli ultimi anni in cui si è registrata un’accelerazione normativa legata alla sostenibilità delle filiere strategiche. Data la crescente attenzione da parte degli enti comunitari al ruolo dell’industria, ritengo fondamentale perseguire il rafforzamento della comprensione delle problematiche che le nostre imprese devono affrontare, anche in tema di disponibilità e indipendenza delle materie prime strategiche.
Come è percepita l’Europa nel tessuto imprenditoriale bresciano?
La provincia di Brescia svolge un ruolo significativo nel contesto industriale europeo, distinguendosi come esempio di sviluppo sostenibile e innovazione. Con un Pil di circa 43 miliardi, pari al 11% del Pil lombardo e al 2,5% del Pil italiano, e una notevole propensione all’export, Brescia si posiziona come motore economico del Paese.
Sono convinta che il tessuto imprenditoriale locale comprenda l’importanza di operare nel contesto europeo per garantire una crescita continua. Pertanto è essenziale potenziare la comunicazione proattiva tra le parti al fine di implementare insieme azioni di sviluppo nel breve e medio termine, per tutelare il nostro know-how e per mantenere la competitività sui mercati globali.
I partenariati sono centrali nelle politiche economiche dell’Ue. Avete in campo iniziative di questo genere?
Raffmetal sta partecipando al progetto europeo SALEMA, parte del programma Horizon, finalizzato a ridurre l’utilizzo di materie prime critiche nelle leghe di alluminio per automobili. In collaborazione con un consorzio di aziende stiamo sviluppando una strategia integrata per ridurre la dipendenza da materie prime critiche nelle leghe di alluminio, come magnesio e silicio, sostituendole con materiale da riciclo.
Come Raffmetal abbiamo poi consolidato le nostre partnership con clienti e fornitori, potenziando il servizio tecnico di qualità e integrandolo con servizi di consulenza al fine di ridurre l’impronta di carbonio dei prodotti.
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
