Pompe ad acqua per auto, Metelli acquisisce impianti e brevetti Airtex

Con un’operazione lampo, durata suppergiù tre mesi, dall’inizio della trattativa al trasferimento di impianti macchinari e magazzino, il gruppo Metelli ha rafforzato la sua posizione di vertice tra i produttori di sistemi di raffreddamento motore per auto (cooling) dell’area Europea, Middle East e Africa (Emea).
L’acquisizione
L’acquisizione dal colosso americano First Brands degli asset di Airtex Spain, storico produttore iberico di pompe ad acqua, è stata intrapresa la scorsa primavera ed è arrivata a conclusione nella prima parte di luglio. «Non è stata è stata una passeggiata – riconosce il presidente Sergio Metelli – tenga conto che per trasportare tutti i beni acquisiti dalla Spagna all’Italia sono stati messi in strada un centinaio di camion. Le garantisco che in questo caso la nostra prontezza ha fatto la differenza». Rispetto ad altre operazioni analoghe realizzate dalla società bresciana in passato, quella con Airtex Spain ha riguardato esclusivamente l’acquisizione degli asset aziendali: «Si tratta di linee produttive, tre brevetti industriali relativi a prodotti strategici e i diritti di utilizzo del marchio Airtex nell’area Emea», puntualizza l’imprenditore. «In questo modo –evidenzia – potremo dare un’ulteriore accelerazione allo sviluppo di una gamma di prodotti sempre più completa e tecnologicamente avanzata».
Il punto

Nel 2024, il Cda della Metelli (oggi si terranno i funerali dello zio Fausto che è stato per anni al fianco del fondatore dell’azienda Luigi Metelli, padre di Sergio) ha predisposto un progetto di sviluppo orientato al 2030, delineando le linee guida strategiche per il futuro del gruppo. «Il 2024 è stato anche l’anno della piena implementazione delle prime attività legate alla produzione delle pompe acqua elettriche – non nasconde il presidente –, un progetto centrale per il futuro del gruppo, che guarda con decisione alla mobilità sostenibile. Non a caso il nostro nuovo piano industriale prevede un’espansione progressiva in quest’ambito, sostenuta anche da attività di ricerca e sviluppo già in corso, tra cui il progetto Pemso (cofinanziato dal Mise)».
Chi opera nel mondo dei motori, tuttavia, si trova oggi ad affrontare un orizzonte carico di nubi. «Navighiamo in un mare pieno di incertezze – rimarca Sergio Metelli – in cui risulta incomprensibile come l’Europa non voglia prendere delle decisioni cruciali per il suo futuro. Dopotutto è palese che gli obiettivi fissati per il 2035 (lo stop delle vendite di auto a motore endotermico, ndr) e il 2050 (abbattere le emissioni di gas a effetto serra e contemporaneamente compensare quelle che non si possono ridurre, ndr) siano ormai irraggiungibili».
Scenario instabile
Lo scenario globale è reso peraltro instabile da ulteriori fattori: l’instabilità geopolitica, il rincaro generale dei costi e l’imposizione dei dazi americani. «Nonostante ciò – svela l’industriale bresciano affiancato da Roberto Scattolini del Controllo di gestione –, i primi indicatori confermano che il nostro gruppo è in linea con le attese, sia in termini di fatturato sia di marginalità. La solidità delle attività core, la recente espansione nel cooling e la presenza internazionale diversificata (Metelli ha un sito produttivo anche in Cina e due filiali in Spagna e Usa, ndr) rappresentano elementi chiave per affrontare con fiducia i prossimi mesi»
Il gruppo Metelli ha chiuso il 2024 con un incremento dei ricavi del 4,3%, toccando quota 178,6 milioni di euro, mentre l’utile netto si attesta a 7,3 milioni (+56,7% rispetto al 2023). L’Ebitda ha superato i 20 milioni, in miglioramento rispetto agli esercizi precedenti, grazie all’incremento del fatturato su tutte le linee di prodotto, sia sull’after-market che sul primo equipaggiamento, ad una gestione attenta dei costi e a investimenti strategici. «Tra le aziende del gruppo – riporta una nota –, di particolare soddisfazione è stata la crescita di Metelli Taixin, azienda cinese controllata da Metelli, che serve in particolare in mercato Usa».
Numeri
Il patrimonio netto consolidato cresce a 107,7 milioni di euro, e l’indebitamento finanziario netto si riduce a 26 milioni di euro, nonostante l’importante piano di investimenti da oltre 9 milioni, destinato a nuove linee produttive, tecnologie e impianti fotovoltaici. L’indice di indebitamento si stabilizza a 0,83, in ulteriore miglioramento rispetto allo 0,89 dell’anno precedente, mentre il tasso di copertura degli immobilizzi sale a 2,00, a testimonianza della solidità del capitale investito.
«Guardando alla seconda parte dell’anno – chiude Sergio Metelli –, manteniamo un approccio prudente ma fiducioso, supportato da una capacità reattiva alle evoluzioni esterne e da un’offerta robusta. La flessibilità operativa, la copertura internazionale e la leadership consolidata nel cooling rappresentano leve su cui poggeremo per mitigare eventuali impatti negativi».
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