Economia

Pagani torna dove tutto è iniziato: acquisito il sito di Pasta Zara a Rovato

Siglato martedì l’atto notarile con la Valdigrano. Nell’accordo rientrano anche impianti e addetti
La sede di Pasta Zara a Rovato - © www.giornaledibrescia.it
La sede di Pasta Zara a Rovato - © www.giornaledibrescia.it
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Le chiavi dello stabilimento di Rovato del gruppo Pasta Zara tornano a tutti gli effetti nelle tasche della famiglia Pagani. L’atto notarile, che contempla anche l’acquisizione degli impianti e l’assunzione di sei lavoratori già in forza nel sito, è stato siglato martedì e formalizza un’operazione avviata lo scorso anno e che, senza alcun dubbio, è stata sostenuta anche da una scelta di cuore.

Nel 1950, Giulio e Silvio Pagani avviarono la produzione di pasta nell’Ovest Bresciano. Un’attività proseguita da Flavio Pagani (figlio di Giulio), che trentatré anni fa ha inaugurato quello stesso fabbricato di Rovato (ri)acquistato nei giorni scorsi dal gruppo Pasta Zara. Per certi versi, insomma, per la famiglia di imprenditori bresciani questa operazione segna un ritorno alle origini.

Il punto

Al centro Flavio Pagani con i figli Teresa, Giuseppe, Paolo, Anna e Letizia - © www.giornaledibrescia.it
Al centro Flavio Pagani con i figli Teresa, Giuseppe, Paolo, Anna e Letizia - © www.giornaledibrescia.it

L’acquisizione dell’immobile e degli impianti da Pasta Zara giunge a conclusione di un anno positivo per Valdigrano, che si conferma il primo produttore locale di pasta. La società controllata all’80% dalla famiglia Pagani e al 20% dal gruppo sardo che fa riferimento ad Alberto Cellino, ha chiuso il 2022 con 109 milioni di euro di ricavi (nel 2021 erano 64,7 milioni e 52,4 milioni nel 2018), un Ebitda di 9,3 milioni (raddoppiato rispetto al 2021) e una produzione di pasta pari a 92.000 tonnellate (la previsione per il 2024 è di arrivare a centomila ton). Il 70 % del fatturato 2022, per di più, è stato realizzato sui mercati esteri.

«I numeri della produzione e del bilancio - ammette Flavio Pagani, che oggi, a 73 anni, guida il gruppo Valdigrano con i figli Teresa, Giuseppe, Paolo, Anna e Letizia - sono il risultato dell’impegno di tutta la mia famiglia, del lavoro dei nostri 140 collaboratori, ma anche dei clienti che hanno creduto nella nostra lunga storia. Una storia cui si aggiunge il ritorno dello stabilimento in cui tutto è incominciato, storia della quale siamo orgogliosi e, anche un poco commossi».

I dettagli

Il 28 dicembre dello scorso anno, Flavio Pagani ha siglato un accordo con l’imprenditore veneto Furio Bragagnolo per l’acquisizione, attraverso la formula del contratto d’affitto di ramo d’azienda, dell’attività di Pasta Zara 3, società con sede appunto a Rovato (peraltro a poche centinaia di metri dalla Valdigrano) e in liquidazione dal novembre 2021. Per almeno un lustro, in precedenza, quel fatidico sito di Rovato era stato protagonista della progressiva crescita industriale del gruppo Pasta Zara (nel 2017, la produzione era a ciclo continuo, suddivisa su tre turni di lavoro, impiegando oltre un centinaio di addetti e con un potenziale di 70mila tonnellate di pasta l’anno), mentre nel 2018 era stato teatro degli effetti del dissesto finanziario subiti dalla famiglia Bragagnolo in seguito al crack delle banche venete. In quello stesso anno, non a caso, il gruppo Pasta Zara era ricorso alla procedura di concordato preventivo: una tappa che rappresenterà l’inizio di una stagione drammatica per lo stabilimento bresciano.

Per onor di cronaca, già nel 2009 Flavio Pagani aveva provato ad acquisire, senza successo, quel fabbricato di Rovato che allora portava l’insegna del Pastificio Pagani. Nonostante il suo interesse, tuttavia, sull’azienda era giunta in primis un’offerta d’affitto da parte del Pastificio Rey (riconducibile alla famiglia Toso di Asti) e in un secondo momento, quasi a sorpresa, la proposta d’acquisto che si è poi rivelata vincente da parte della famiglia Bragagnolo da Treviso. 

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