Economia

Packaging per alimentari, la grande sfida è la sostenibilità

Si tratta di una necessità imprescindibile: le aziende investono convintamente sull’utilizzo di materiali riciclati o compostabili
L’industria alimentare investe su materiali riciclati
L’industria alimentare investe su materiali riciclati
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Le previsioni di Ucimu-Sistemi per il settore del packaging italiano nel 2025 indicano una stabilità produttiva, con un calo dell’export (-8,9%) compensato da una crescita del mercato interno (+19,1%). Il fatturato complessivo è previsto in leggera crescita (+0,2%), raggiungendo circa 6,34 miliardi di euro, a causa del contesto globale instabile che incide negativamente sull’attività estera.

Fatturato e settori

Nel 2024, l’industria italiana delle macchine per il packaging ha raggiunto un fatturato complessivo di 9,8 miliardi di euro (+6,1%). Di questi, 7,6 miliardi derivano dall’export (+4,2%) e 2,2 miliardi dal mercato interno (+12,3%). Le regioni locomotiva di queste eccezionali performance restano invariabilmente Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Quanto ai settori, a fare la parte del leone è il food&beverage con il 56,9%, mentre il non food – farmaceutico, cosmetico, chimico – ha un valore del 43,1%. Sotto il profilo tecnologico, le macchine primarie (riempimento, chiusura, form fill seal) rappresentano oltre il 50% del fatturato, seguite da quelle per il confezionamento secondario (20,3%) ed end of line (14,2%).

La sostenibilità

La grande sfida per il packaging alimentare oggi è rappresentata dalla sostenibilità. Le aziende che operano nel comparto, anche di piccolo-medie dimensioni, non possono più permettersi di trascurare l’importanza di un packaging innovativo e che punta a soluzioni ecosostenibili. Il packaging sostenibile non è un’opzione «sulla carta», ma una necessità imprescindibile, in quanto a richiederla sono gli stessi consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano.

Le aziende, dunque, investono convintamente sull’utilizzo di materiali riciclati o compostabili, quali ad esempio bioplastiche derivate da amido di mais o canna da zucchero ed imballaggi monomateriali facilmente separabili per il riciclo. Allo stesso tempo, le tecnologie digitali sono destinate a trasformare il packaging mediante l’integrazione di chip Rfid, sensori e codici Qr, rendendolo più interattivo e informativo. Una sorta di «packaging intelligente», in grado di offrire al consumatore dati in tempo reale sulla freschezza e sulla sicurezza dei prodotti.

La sicurezza

Il tema della sicurezza, accanto a quello della sostenibilità, è molto sentito nel comparto del packaging alimentare. È proprio dall’imballaggio, infatti, che parte quel processo atto a garantire l’integrità dei prodotti; se non adeguato, può causare contaminazioni e rischi per la salute dei consumatori. Perciò il packaging dell’industria alimentare deve soddisfare appieno alcuni requisiti come l’essere progettato e realizzato con materiali sicuri e idonei al contatto con gli alimenti ed essere conforme agli standard delle normative vigenti in materia.

Il nuovo regolamento europeo Ppwr (Packaging and packaging waste regulation), ha un impatto significativo anche sulla gestione dei rifiuti da imballaggio e stabilisce regole precise per la composizione, la riciclabilità e la gestione degli imballaggi alimentari.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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