Al via il Nanochemistry Camp con 40 ricercatori da 21 Paesi

Si registra il 70% di presenze femminili alla scuola di nanochimica che si apre domani ad Iseo: ospite d'eccezione il Nobel per la chimica 2022 Morten Meldal dell'Università di Copenaghen, premiato (insieme a Carolyn R. Bertozzi e Karl Barry Sharpless) per la cosiddetta chimica a scatto.
Saranno 40 i ricercatori (di cui 29 ricercatrici e 11 ricercatori) che frequenteranno il Nanochemistry Camp, la Summer School in Chimica e Fisica promossa dall'Istituto I.S.E.O., dall'Università degli Studi di Brescia e - novità di quest'anno - dall'Università Cattolica di Brescia. Dottorandi di ricerca laureati in Fisica, Chimica ed Ingegneria, i ricercatori provengono da 32 università sparse per il mondo e 21 Paesi: Brasile, Canada, Cina, Cuba, Danimarca, Egitto, Germania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Italia, Kazakistan, Messico, Pakistan, Polonia, Russia, Svezia, Usa, Venezuela e Vietnam.
I docenti
Insieme a Meldal, insegneranno al corso anche Alain Celzard della University of Lorraine con una lezione sui materiali nanoporosi, Debora Berti dell'Università di Firenze e Steven De Feyter della KU Leuven University che interverranno sugli aspetti nanochimici della biologia molecolare e cellulare, Emilio Pérez della Imdea Nanociencia e Carla Bittencourt della University of Mons che parleranno dei nanomateriali mono e bidimensionali; infine, Elisabetta Collini dell'Università di Padova che parlerà dello stato dell'arte delle tecniche per studiare i materiali per tecnologie quantistiche.
Nanochimica
La nanochimica continua a rappresentare l'avanguardia della scienza, permettendo di manipolare, costruire e comprendere i materiali con precisione atomica e molecolare. Questo campo emergente «ha il potenziale per trasformare profondamente settori come l’economia, la medicina, l'energia, la produzione di materiali e l'elettronica», spiegano Laura Eleonora Depero e Paolo Bergese, entrambi docenti all’Università degli Studi di Brescia, che formano il board della Summer Camp insieme a Claudio Giannetti e Luigi Sangaletti, docenti all'Università Cattolica di Brescia, e a Laurent Duclaux della University Savoie Mont Blanc e Silvia Schintke della University of Applied Sciences and Arts Western Switzerland.
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