Economia

Mutui e prestiti, le famiglie bresciane hanno rate non pagate per 290 milioni di euro

Ben 115 milioni di euro non saranno mai riscossi, le scadenze recenti inevase già a quota 35 milioni
Mutui per la casa (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Far quadrare i bilanci familiari è ormai una vera e propria missione impossibile: tra tassi che continuano a crescere, bollette sempre più pesanti, inflazione che galoppa a fine mese non ci si arriva più. A forza di tirare, la cinghia si è rotta, e così le rate di mutui e prestiti di vario genere rimaste inevase (in parte non saranno mai pagate) hanno toccato, a livello italiano, la mostruosa cifra di quasi 15 miliardi di euro. In cima alle inadempienze ci sono Lombardia (con oltre 2,5 miliardi) e Lazio (con 2 miliardi). Anche nel Bresciano i debiti accumulati non sono certo irrilevanti, anzi: superano, infatti, i 290 milioni di euro.

Deteriorati

L’analisi sul totale dei crediti deteriorati delle banche riconducibili a nuclei familiari è il frutto di elaborazioni della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su statistiche della Banca d’Italia riferite a marzo. Secondo il sindacato autonomo dei bancari ne emerge una «situazione di difficoltà» nel Paese. Le famiglie italiane, strette, appunto, tra la morsa dei tassi e la corsa dell’inflazione e in arretrato con le scadenze relative a prestiti bancari sono infatti «quasi un milione».

Secondo la Fabi 5,7 miliardi sono sofferenze certe, 7,1 miliardi sono inadempienze probabili e circa 2 miliardi sono rate scadute. Intanto hanno raggiunto quota 425,5 miliardi i mutui erogati agli italiani dalle banche allo scorso 30 aprile. Circa 1/3 del totale, vale a dire 140 miliardi, è composto da mutui a tasso variabile. Rispetto alla fine del 2017 i mutui erogati sono cresciuti di circa 50 miliardi, con un rialzo del 13,4%.

Le difficoltà delle famiglie riguardano soprattutto i mutui a tasso variabile, particolarmente colpiti dall’aumento del costo del denaro, che è stato portato da 0 al 4% in 11 mesi.

Nel Bresciano

Per quanto riguarda la situazione nel Bresciano, le sofferenze (ovvero quei debiti che la clientela non pagherà più) ammontano a 115 milioni (di questi ben 65 milioni sono rate di mutuo), ci sono poi le inadempienze probabili (credito difficilmente da riscuotere per le banche che potrebbe per questo diventare «sofferenza»), e poi ci sono le rate scadute, pagamenti inevasi recenti, posizioni queste che gli istituti bancari considerano meno rischiose.

«La Bce - sottoliena il segretario generale della Fabi Lando Sileoni - ha già preannunciato di portare il tasso base al 4,25% il prossimo 27 luglio. Noi speriamo in un ripensamento e, comunque, ci auguriamo che tutte le prossime decisioni siano assunte con maggiore cautela da parte della Banca centrale europea».

Prospettive

Nella classifica delle regioni con più debiti arretrati, dopo appunto Lombardia e Lazio, seguono Campania, Puglia e Basilicata, Sicilia e Veneto, che superano il miliardo, mentre Emilia Romagna, Piemonte, Valle D’Aosta e Toscana restano poco sotto tale soglia. Più contenuto il valore delle somme non pagate nelle regioni più piccole come l’Umbria dove le rate non pagate ammontano a 226 milioni, la Liguria (361 milioni) e la Calabria (418 milioni).

Allo stato attuale, il livello dei tassi ha già registrato il record dal 2001. Conseguito peraltro in appena un anno, cioè da luglio 2022 ad oggi, con un aumento di 400 punti base, pari a quattro punti percentuali. L’ultimo ritocco del 15 giugno ha portato il tasso di riferimento al 4%, quello sui depositi delle banche presso la Bce al 3,50% e il tasso per la lending facility al 4,25%. Come rileva la Banca d’Italia rispetto a un anno fa contrarre un prestito per comprare casa costa circa il doppio in termini di interessi, fissi o variabili. Con l’ulteriore rialzo annunciato le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate ad aumentare più del doppio nel corso di quest’anno.

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