Mutui, stangata da 200 euro al mese per oltre settemila famiglie bresciane
Una stangata superiore ai 200 euro al mese. È il rincaro medio che hanno subito le rate dei mutui casa a tasso variabile dopo i ripetuti rialzi dei tassi d’interesse decisi nel corso di questi mesi dalla Banca Centrale Europea con l’obiettivo di contenere l’inflazione.
A fine giugno 2022 erano 11.653 le famiglie bresciane che avevano acceso un finanziamento per l’acquisto di un immobile. A fare i calcoli dell’impatto della stretta monetaria sulle tasche delle famiglie italiane è un rapporto del sindacato Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) che fa il punto sul credito delle famiglie italiane.
I contraccolpi sono significativi per chi ha acceso un mutuo negli ultimi anni, le rate del «variabile» hanno subito negli ultimi mesi aumenti fino al 43%, mentre quelle del «fisso» non sono naturalmente cambiate. Secondo il rapporto della Fabi, chi pagava una rata di circa 500 euro al mese oggi paga 715 euro, ovvero 215 euro in più. Ed è molto probabile che la rata salga ancora se, come annunciato, la Bce porterà a marzo il costo del denaro al 3,5%. L’impatto è naturalmente diverso a seconda dell’importo del finanziamento e della banca.
Le famiglie con il mutuo variabile
Ma quanti sono i bresciani interessati dal salasso? Secondo un’analisi del sito MutuiOnline la scorsa estate il «variabile» era la formula scelta da circa il 60-70% delle famiglie, questo significa che nel Bresciano più di settemila famiglie sono alle prese con il rincaro della rata.
La stretta della Bce ha reso più oneroso anche accendere nuovi mutui. L’Euribor 3 mesi, indice di calcolo per stabilire la rata del variabile, viaggia in questi giorni al 2,57% (l’attesa è di ulteriori rialzi). Secondo le proiezioni Fabi per un prestito di 150mila euro della durata di 20 anni, la rata mensile oggi è di 825 euro, ben 160 euro in più (+24%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa (665 euro). Analogo discorso per i nuovi mutui a tasso fisso passati da un tasso d’interesse medio di circa 1,8% a oltre il 4% con rate mensili che in base alle offerte delle banche sono anche raddoppiate.
«Si rischia un acuirsi delle difficoltà»
«È probabile che questa crescita dei tassi avrà l’effetto di frenare le nuove erogazioni di mutui - dichiara Piergiuseppe Mazzoldi, segretario coordinatore Fabi Brescia -. Il pericolo è l’acuirsi di una situazione di difficoltà per chi ha in essere un finanziamento. Senza dimenticare che non sono solo i mutui per l’acquisto della casa, a pesare sulle tasche delle famiglie. Perché questa situazione influisce a cascata anche sul credito al consumo e quindi su quelle famiglie che fanno uso di rateizzazioni o piccoli prestiti per acquistare beni quali un’auto o elettrodomestici, lavatrici il cui costo finale può aumentare anche dell’8-10 per cento».
«Ci auguriamo - conclude il sindacalista della Fabi - che il ventilato cambio di strategia da parte della Bce corrisponda al vero, perché chi ne sta pagando le conseguenze sono imprese e famiglie».
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