La moto Unibs-Givi seconda alla competizione mondiale tra università

Per quasi un anno e mezzo, 60 studenti di Ingegneria dell’Università di Brescia, guidati dal professor Marco Gandola del Dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale, hanno lavorato alla realizzazione di un nuovo prototipo di moto da corsa, la BRX-254.
Qualche giorno fa sulla pista di Aragona, in Spagna, la moto «made in Brescia» è salita sul podio centrando un brillante secondo posto al Moto Student International Competion, sfida a cui hanno partecipato 32 squadre e 80 università provenienti da 20 diversi Paesi. Il successo del pool bresciano è frutto di un anno e mezzo di lavoro in cui sport e passione per le competizioni si sono fusi alla capacità di progettare, a quella di costruire e alla voglia di allestire una squadra di studenti che ha fatto esperienza internazionale.
I protagonisti
All’avventura spagnola, organizzati in quattro divisioni, hanno preso parte il «team leader» Edoardo Chiroli, il direttore tecnico Michele Venturini, il direttore della divisione elettronica Dylan Zanaglio, la responsabile della divisione telai e carrozzerie Elena Serena Brunelli, il responsabile della divisione propulsione Francesco Fappani, la responsabile della divisione affari e comunicazione Giulia Racheli, più Andrea Bonomi, Federico Fiammetti, Francesco Inverni, Francesco Spanakis, Luca Stocchetti, Marco Chiari, Matteo Ogna, Michele Coffetti, Nicola Lusardi e Rahul Sood.
A guidare la moto in gara invece è stato il pilota Mirko Bozzoni. Il team di via Branze ha costruito la BRX 254 partendo dall’analisi dei dati e dei risultati ottenuti nel 2023 con la BRX-253, individuando i punti deboli e migliorandoli con il supporto dell’Università e di 20 aziende bresciane, tra cui il gruppo Givi, specializzato in accessori per le due ruote, ma tra le altre anche Fondital, 3D Studio Engineering, Bonomi Acciai, Camozzi, Scalvini, Teampaints, Gussago Saldature, Temponi e Castellini.
La competizione
La sfida spagnola non si è limitata alla gara sul circuito. Il regolamento infatti comprendeva un «voto» sul progetto e ha imposto vincoli costruttivi per l’uso di componenti comuni a tutti i prototipi.
Infine la commissione della Moto Student ha valutato le performance in pista (prove statiche e dinamiche) e lo studio di fattibilità ingegneristico ed economico, per cui ogni gruppo ha dovuto presentare un business plan. Nelle due giornate di gara il team bresciano ha conquistato il primo posto nella frenata, il terzo nella gimkana e il quinto nell’accelerazione, raggiungendo i 200,4 km/ora e il secondo posto nel test di velocità massima.
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