Economia

In Lombardia nascono le Zone di innovazione e sviluppo per le imprese

Nicolò Rubeis
Le Zis sono un nuovo strumento della Regione, Guidesi: «Dall’economia di Brescia ci aspettiamo un protagonismo sulla siderurgia e sulla metallurgia». Possibile sede nella Cittadella
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La Lombardia lancia le Zis
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La Lombardia lancia le Zis, le Zone di innovazione e sviluppo, il nuovo strumento della Regione pensato per esaltare le specificità economiche dei singoli territori con l'obiettivo di far crescere le imprese, far nascere nuove startup e favorire lo scambio tra aziende e centri di ricerca potenziando la competitività degli ecosistemi locali. Un'occasione per la provincia di Brescia per valorizzare il distretto siderurgico e metallurgico.

«Ogni singola area eccelle in determinati settori economici. Noi vogliamo mettere in risalto le specializzazioni produttive e tecnologiche di ciascun territorio – ha spiegato il governatore Attilio Fontana –, con le Zis che potranno rappresentare un esempio virtuoso di politica industriale a disposizione del Paese». Le Zis, ha sottolineato l'assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, regista della nuova strategia regionale, saranno «il connettore dei valori aggiunti di cui già disponiamo e che metteremo a sistema».

Focus

Dall'ecosistema bresciano «ci aspettiamo un protagonismo sulla siderurgia e sulla metallurgia - ha aggiunto - ma anche rispetto alle capacità che Brescia esprime nei numeri a livello individuale e settoriale e che, con questo strumento, può esprimere a livello di ecosistema». Anche perché, questo «è un territorio che nel momento in cui agisce, ragiona e collabora al proprio interno, in una dimensione strategica di medio lungo termine, può raccontare delle storie incredibili in futuro». Nel 2024, le acciaierie bresciane hanno sfornato 5,4 milioni di tonnellate di acciaio, contribuendo per il 27% alla produzione nazionale. L’industria siderurgica bresciana impiega in totale 5.800 addetti diretti, l’8% del sistema Paese.

Brescia non è solo uno dei principali poli siderurgici italiani, ma è anche la capitale nazionale nella lavorazione di metalli non ferrosi, con oltre 4.500 addetti. Il presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone, benedice la nuova strategia regionale: «Far confluire risorse economiche, connessioni con centri di innovazione, progetti finanziari del mondo bancario e iniziative di formazione delle Università rappresenta un'operazione molto importante».

Un'iniziativa che, tra l'altro, «coincide miracolosamente con la tempistica con cui stiamo cercando di creare a Brescia un distretto dell'innovazione - ha osservato -. Pensiamo che la nascente Cittadella dell'Innovazione sostenibile possa acquisire come primo progetto quello di una creazione di una Zis bresciana. Stiamo lavorando con il Csmt per dare una sede alle imprese che fanno parte della filiera, che potrebbe essere quella della Cittadella».

Le Zis, inquadrate nel progetto della Cittadella, possono essere «un mattone importante verso la creazione del Brescia Innovation District» ha commentato Daniele Peli, presidente del Csmt, ricordando che negli ultimi tre anni il Csmt ha portato progetti di trasferimento tecnologico a Brescia per quasi 80 milioni, con finanziamenti a fondo perduto di 39 milioni di euro per le imprese che hanno voluto innovarsi sul territorio.

Il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini, ha invece fatto suo l'appello della Regione contro la centralizzazione dei fondi europei di coesione, anche dopo che Fontana ha evidenziato che dall'Ue rischia di arrivare un miliardo in meno nelle casse della Lombardia proprio sul fronte della coesione e della Politica agricola comune.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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