Economia

L’Eredi Gnutti Metalli lancia un piano d’investimenti da 26 milioni in 5 anni

Nell’ultimo esercizio cala il fatturato, ma migliora la Posizione finanziaria netta
Il parco fotovoltaico della Egm - © www.giornaledibrescia.it
Il parco fotovoltaico della Egm - © www.giornaledibrescia.it
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Gli effetti del generale rallentamento dell’economia, iniziato nella seconda parte dello scorso anno, si riscontrano con facilità nell’ultimo bilancio della Eredi Gnutti Metalli, chiuso come di consueto al 31 luglio.

Il gruppo cittadino, tra i maggiori operatori europei nella produzione di barre in ottone, ha riportato un calo delle vendite da 277,1 a 200,2 milioni di euro, ma grazie a una costante ottimizzazione dei processi, ha saputo mantenere un buon livello di redditività.

Il Margine operativo lordo (Ebitda) passa da 12,7 a 11,9 milioni; l’Ebit da 8,9 a 7 milioni e l’esercizio si è chiuso con un risultato lordo di 1,7 milioni. «Valori leggermente inferiori rispetto al precedente anno, nonostante le difficoltà del contesto macroeconomico» concordano il direttore generale Nicola Cantele e il responsabile del controllo di gestione Mario Frascoli.

Cantele peraltro pone l’attenzione sul miglioramento della Posizione finanziaria netta, passata da 37,1 a 6,4 milioni. Un percorso avviato nel 2014 e che fin qui consentito una riduzione della Pfn di 149,5 milioni. «L’azienda si è rafforzata dal punto di vista patrimoniale - continua il direttore generale di Egm - e pertanto si può concentrare sullo sviluppo con un importante piano di investimenti da 26 milioni di euro nei prossimi cinque anni».

A questo risultato ha contribuito anche la cessione della partecipazione in Kme Italy e la vendita di una porzione del sito ex Ilnor di Gardigiano di Scorzé. «Il Patrimonio netto di 57,1 milioni di euro - continua Cantele - è indice della solidità della società. E la riduzione del debito testimonia l’impegno di Egm nel rendere più forte la propria stabilità finanziaria, al fine di affrontare al meglio le sfide del mercato e del panorama economico complessivo, in particolar modo il rincaro del debito».

Scenari

In Eredi Gnutti sono fortemente convinti che le principali chiavi di lettura del futuro siano la flessibilità e la sostenibilità. «Quest’azienda per le caratteristiche del suo ciclo produttivo è come una petroliera che per virare ha bisogno di molto più tempo rispetto a un’imbarcazione piccola - racconta Cantele -. Per questo motivo dobbiamo sforzarci ad anticipare i mercati. Così come abbiamo fatto con la riduzione del debito».

In quest’ottica è stato redatto volontariamente anche il primo Bilancio Esg. «La sostenibilità è il fulcro della strategia di sviluppo di Egm che, consapevole del proprio ruolo all’interno del settore, vuole essere una guida in queste tematiche» evidenziano dalla sede di via della Volta. Non va trascurato però che Egm può già vantare un’alta percentuale (97%) di materia prima proveniente da economia circolare (scarti industriali dei clienti o da commercio) e la capacità di ridurre drasticamente i consumi di acqua, riutilizzando quella di processo, oltre alla produzione di energia elettrica rinnovabile senza paragoni nel settore, grazie al nuovo campo fotovoltaico da 3,9 Mwp.

«I nostri piani per il futuro in fatto di investimenti green e sostenibili non si ferma: ulteriori progetti nelle energie rinnovabili e nella sostenibilità sono già allo studio - conclude Nicola Cantele -. Siamo sempre più convinti che la nostra mission sia quella di produrre in modo consapevole, sostenibile e responsabile; è l’unica idea di futuro alla quale crediamo, tutti, in azienda. Fulcro del nostro impegno è infatti anche la condivisione di tutti questi temi affinché l’impegno sia unanime e sostenuto da ognuno di noi. Partecipazione e condivisione sono indispensabili nella nostra vision aziendale e tutto quello che stiamo facendo e raggiungendo è grazie anche e soprattutto all’impegno di tutti i collaboratori». 

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