Economia

Le stalle sono roventi per il caldo, in azione ventilatori e doccette

Lo annuncia Coldiretti Brescia: «Le mucche stanno producendo fino al 10% in meno rispetto ai periodi normale»
CALDO, VENTILATORI E DOCCETTE IN STALLA
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Stalle in trincea dell’anticiclone africano che sta investendo l’Italia da Nord a Sud con temperature anche oltre i 40 gradi. Lo afferma Coldiretti Brescia nel sottolineare che negli allevamenti della regione sono scattate le contromisure contro il caldo: ventilatori, doccette e sistemi di raffrescamento sono attivi. 

Nelle stalle da latte - precisa Coldiretti Brescia - le mucche stanno producendo fino al 10% in meno rispetto ai periodi normali, a causa delle alte temperature. Il loro clima ideale, infatti è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. 

Gli allevatori stanno intervenendo anche sulle razioni alimentari, somministrando pasti più leggeri ricchi di fibre e potassio, dati un po’ per volta per invogliare gli animali a nutrirsi senza appesantirsi e aiutarli così a resistere alla calura.  «Con l’arrivo del gran caldo, è essenziale intervenire per garantire il benessere degli animali – conferma Giovanni Martinelli allevatore di Borgo San Giacomo e vicepresidente di Coldiretti Brescia - abbiamo acceso le ventole per l’areazione ed è attiva sulle mangiatoie anche la nebulizzazione di acqua fresca sugli animali. Nelle vasche di abbeveraggio, poi, non deve mai mancare acqua abbondante e pulita preferibilmente tiepida onde evitare disordini metabolici dati dall'eccessiva assunzione in pochi istanti».

«Per combattere il caldo, alla razione alimentare abbiamo aggiunto un integratore a base di sodio e magnesio per idratare e mantenere bassa la temperatura corporea delle mucche per ad affrontare le fasi più calde della giornata - aggiunge Angelo Bettoni allevatore di Torbole Casaglia - sono anche entrate in funzione le doccette poste vicino alla corsia di alimentazione per incentivare gli animali ad avvicinarsi alla mangiatoia ed è attiva anche la ventilazione nelle zone di riposo degli animali».

Ma non solo le vacche da latte soffrono le alte temperature: «Sicuramente anche gli altri settori della zootecnia subiscono le conseguenze dell’afa e delle alte temperature degli ultimi giorni che causano un calo dell’appetito e di conseguenza dell’accrescimento degli animali - conclude Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia -, certamente i continui miglioramenti delle strutture e degli impianti di climatizzazione, anche nel settore avicolo, ne stanno mitigando le conseguenze».

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