Economia

Le 11 strategie del «Sistema lombardo» sul tavolo della Commissione europea

Regione e 17 associazioni di categoria recapiteranno il documento all’esecutivo che si formerà dopo il voto
I rappresentanti delle associazioni di categoria e l’assessore Guidesi con il documento
I rappresentanti delle associazioni di categoria e l’assessore Guidesi con il documento
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Esserci, non semplicemente essere in Europa. Per la Lombardia questa distinzione risulta fondamentale, alla luce delle potenzialità che ancora possono essere espresse come territorio industriale.

Ecco perché l’assessore lombardo allo Sviluppo economico Guido Guidesi ha voluto chiamare a raccolta le associazioni di categoria del sistema regionale, invitandole a Bruxelles per prendere parte al primo «Tavolo della competitività della Lombardia» che si è svolto ieri.

Sfruttando questa occasione Regione e le sigle lombarde di Acai, Alleanza delle Cooperative, Ance, Casartigiani, Claai, Cna, Compagnia delle Opere, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confimi industria, Confindustria, Confprofessioni, Federdistribuzione, Sistema impresa e Unioncamere hanno quindi redatto un documento congiunto, una presa di posizione politico-istituzionale da recapitare alla prossima Commissione europea.

Elezioni

Sul tavolo dell’esecutivo che si insedierà dopo le elezioni del 6-9 giugno finiranno perciò dieci tematiche, condivise anche dal presidente della Federazione lombarda delle Bcc Alessandro Azzi, ritenute strategiche dal «Sistema lombardo»: si tratta di attrazione degli investimenti, credito, economia di prossimità, economia sociale, energia e indipendenza nell’approvvigionamento, filiere ed ecosistemi, manifattura, microimprese, patto di stabilità, piena neutralità tecnologica e politica fiscale.

«Come sistema economico e produttivo ci siamo riuniti al Tavolo della competitività per manifestare le nostre proposte e i punti d’attenzione prioritari rispetto alla prossima legislatura - spiegano i promotori dalla sede belga di Regione -. Siamo convinti che il futuro della competitività europea dipenda dalle aree più produttive. La nostra presenza a Bruxelles vuole riaffermare il protagonismo lombardo e per questo chiediamo alla prossima Commissione realismo, confronto diretto coi territori e meno ideologia».

L'assessore regionale

Del medesimo avviso si dice Guidesi che sottolinea come «la nostra idea è che l’Europa sarà competitiva se ripartirà dalle zone manifatturiere. Da qui nasce la nuova strategia di creare alleanze e lobby istituzionali tra territori per influenzare le scelte della prossima Commissione».

Per l’assessore inoltre l’esecutivo uscente «ha preso decisioni surreali causando gravi danni economici alla stessa Europa e non vogliamo commettere l’errore di chi, continuando a difendere in toto queste decisioni, rischia di provocare la fine dell’Ue stessa».

Ma di fronte ai grandi numeri della Lombardia «è lecito pensare quali ulteriori record potremmo raggiungere se disponessimo delle competenze e delle risorse di cui godono i "cugini" europei - conclude -. Il tema dell’autonomia è quindi ancor più determinante e urgente: non si tratta di un discorso ideologico ma economico».

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