Economia

La parità di genere come opportunità: c’è anche un rating per misurarla

Il primo appuntamento del roadshow SetteOttavi di Confindustria: l’incontro del gruppo tecnico LE Imprenditrici
  • Il primo appuntamento del roadshow SetteOttavi di Confindustria Brescia
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AA

È sostanzialmente il rating che misura la parità di genere, non solo numerica, ma anche dei ruoli e delle buone prassi, come quelle legate al rientro dalla maternità. Si tratta della certificazione della parità di genere, recentemente introdotta nel nostro ordinamento. Se ne è parlato nel primo appuntamento, ospitato al Norma Lunch & Dinner del Centro Sportivo Rigamonti del roadshow SetteOttavi, promosso da Confindustria Brescia per far incontrare e confrontare le imprenditrici e gli imprenditori dei diversi settori merceologici - associati e non - nelle zone di Brescia e provincia.

L’incontro

Tema della preview, organizzata dal gruppo tecnico di Confindustria Brescia LE Imprenditrici, «La certificazione della parità di genere come opportunità», affrontata approfondendo la norma, le occasioni che ne derivano per le imprese e raccontando storie di aziende certificate attraverso la moderazione di Debora Rosciani, giornalista di Radio24. «Con SetteOttavi vogliamo essere sicuri di essere vicini ai nostri associati o che vorrebbero esserlo in futuro. Per noi l'associazionismo è fare squadra anche su temi trasversali ai singoli settori», ha premesso il presidente, Franco Gussalli Beretta.

L'iniziativa è stata occasione per fare networking - © www.giornaledibrescia.it
L'iniziativa è stata occasione per fare networking - © www.giornaledibrescia.it

Gli interventi

Silvia Mangiavini, vicepresidente di Confindustria Brescia, ha sottolineato: «Diventare inclusivi a tutto tondo significa far crescere, rinnovare le nostre imprese, renderle più competitive». Anna Maria Gandolfi, Consigliera di Parità regionale ha ricordato: «La Consigliera di parità si occupa di discriminazione sui luoghi di lavoro. E per quanto riguarda la certificazione, dovrebbe monitorare che le aziende certificate mantengano i requisiti». Daniela Bandera, co-coordinatrice de LE Imprenditrici ha osservato: «La norma sulla certificazione può avere limiti, ma è bene affrontarla collettivamente. È stato fatto uno sforzo per renderla modulare. Ha introdotto un concetto di discriminazione non più solo individuale ma anche verso un gruppo e legato all'organizzazione del lavoro».

Elena Tamburini, cfo di Tamburini srl ha illustrato l'indagine, condotta da settembre a novembre dello scorso anno da LE Imprenditrici che ha anche simulato un processo di certificazione alla Tamburini srl e alla Automazioni industriali Capitanio: «Perché dobbiamo certificarci? Perché porta beneficio a livello reputazionale, perché si crede alla parità di genere come valore», ha rimarcato la Tamburini. Milena Saba, direttore operativo di Automazioni industriali Capitanio ha concluso: «Abbiamo capito che il percorso di certificazione è un percorso di miglioramento continuo».

Il caso Eusider

Nella prima tappa del roadshow di Confindustria è stato presentato anche il case history dell'Eusider Spa, società capofila di Eusider Group che ha ottenuto la certificazione di parità. 
Michela Ambrosoni, Hr Director dell'azienda ha spiegato: «Lo stimolo che ha mosso l'azienda verso la certificazione - ha ricordato la Ambrosoni - è il percorso intrapreso nel 2022 quando abbiamo voluto rendicontare la sostenibilità, con il nostro primo bilancio di sostenibilità. Che ha toccato anche il tema della parità di genere. A quel punto ci siamo sentiti in dovere di approfondirlo».

La fotografia e l'analisi dell'organizzazione, della distribuzione dei ruoli, ha detto ancora la Ambrosoni, «ci è stata utile. Anche se in percentuale negli stabilimenti c'è la maggior presenza di uomini, ci sono anche tante presenze femminili e di ruolo. Abbiamo organizzato l’ufficio del personale all'insegna dell’inclusività e questa prassi della certificazione ci ha permesso di mettere maggiormente in pratica ciò che prima già c’era». Guardando al futuro sul fronte del percorso della certificazione della parità di genere, la Ambrosoni ha concluso: «Sicuramente ci sono dei punti per i quali ci siamo chiesti se norma sia davvero inclusiva. Abbiamo iniziato il lavoro per il nuovo bilancio di sostenibilità e predisposto tutto quanto necessario per mantenere questa cerficazione, a partire da un comitato che si occuperà anche del monitoraggio».

Filippo Schittone, direttore di Confindustria Brescia ha rimarcato: «Le norme quale quella sulla certificazione ci possono aiutare a stimolare una cultura di avvicinamento progressivo dei generi al lavoro e ad alcune professioni. Sono occasioni per creare un movimento di pensiero per intercettare le aspettative, le istanze di chiunque dia un contributo all'interno dell'organizzazione». 

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