Economia

L'industria bresciana tiene ma rallenta il ritmo di crescita

Tra aprile e giugno 2022 la produzione ha segnato una variazione rispetto allo stesso trimestre del 2021 pari al +5,8%
Nel secondo trimestre 2022 l'industria bresciana è cresciuta del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2021 - © www.giornaledibrescia.it
Nel secondo trimestre 2022 l'industria bresciana è cresciuta del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2021 - © www.giornaledibrescia.it
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L’industria bresciana cresce anche nel secondo trimestre del 2022 ma rallenta decisamente il ritmo. A evidenziarlo è l'indagine congiunturale del Centro studi di Confindustria Brescia.

Tra aprile e giugno 2022 la produzione industriale ha segnato una variazione rispetto allo stesso trimestre del 2021 pari al +5,8%, evidenziando così un significativo ridimensionamento nei confronti di quanto sperimentato nelle rilevazioni precedenti (+10,5% la varazione tendenziale tra primo trimestre 2022 e secondo trimestre 2022).

La variazione rispetto al trimestre precedente (congiunturale) è stata invece del +1,8%: si tratta di un dato grezzo, ovvero calcolato non considerando il diverso numero di giorni lavorativi rispetto al trimestre precedente.

«L'industria bresciana continua a mostrare segnali di tenuta, in un contesto operativo sempre più aspro, caratterizzato, tra l'altro, dagli esorbitanti costi dell'energia, dall'endemica difficoltà nell'approvvigionamento dei materiali e da un generalizzato processo di deterioramento delle condizioni di mercato evidenziato a livello globale, a cui si aggiungono gli ormai annosi problemi legati al mismatch lavorativo che caratterizzano la nostra provincia e le lacune nelle competenze Stem - commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia -. Va comunque segnalato, rispetto al periodo sino a giugno, un recente rallentamento nel mese di luglio dei costi delle materie prime, tendenza che ci auguriamo possa continuare.

Il contesto generale rimane tuttavia decisamente complicato, anche a causa della situazione politica italiana, per cui le prospettive rimangono decisamente incerte, a prescindere dal voto di settembre. Le aspettative a breve indicano inoltre una possibile nuova frenata per il made in Brescia, che sta ripensando anche il proprio modello organizzativo, con un aumento sempre più evidente dell'incidenza delle scorte di magazzino».

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