Iveco, la cessione di Magirus preoccupa i 200 lavoratori bresciani

Ieri mattina si sono tenute le assemblee in via Volturno. Il sindacato è unito: lunedì l’incontro con la sindaca di Brescia Laura Castelletti
L'assemblea dei lavoratori di Magirus, controllata di Iveco - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'assemblea dei lavoratori di Magirus, controllata di Iveco - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Abbiamo voluto organizzare immediatamente le assemblee per dare un segnale chiaro di vicinanza ai lavoratori, che per noi sono sempre la priorità». Già dal primo commento a caldo del segretario della Fiom di Brescia, Antonio Ghirardi, si percepisce con quanta perplessità sia stata accolta la cessione della controllata Magirus da parte di Iveco al fondo tedesco Mutares. «Nella stessa logica – aggiunge il sindacalista – abbiamo voluto organizzare l’incontro interlocutorio con il Comune di Brescia lunedì, perché anche se in questa partita Palazzo Loggia ha una possibilità di intervento limitata, l’Iveco costituisce un pezzo della storia della nostra città, oltre che un pezzo vero e proprio di città, considerato che copre un’area di 800mila metri quadrati». La ratifica di questo appuntamento è arrivata dalla segreteria della sindaca Laura Castelletti all’ora di pranzo.

«Per quanto attiene il clima che si è respirato oggi in assemblea, è quello di una sana preoccupazione, comprensibile quando si lascia una strada battuta per una nuova, unito alla volontà di affrontare la situazione al meglio, con prudenza e anche coraggio – racconta Ghirardi –. Noi abbiamo ribadito che come sindacato ci siamo e ci saremo e resteremo vicini ai lavoratori, con l’impegno a monitorare qualsiasi passaggio ci sarà da qui in avanti». Parole a cui si aggiungono quelle di Dario Venturini della Uilm Uil: «Finché non incontreremo la proprietà e avremo maggiori dettagli in merito all’operazione, le preoccupazioni dei lavoratori saranno inevitabili. Come sindacato – prosegue – faremo fronte comune insieme a tutte le altre sigle per la salvaguardia dei posti di lavoro».

A metà aprile, comunque, nello stabilimento di via Volturno è atteso un responsabile del fondo Mutares, che secondo le prime indiscrezioni si siederà subito al tavolo con i rappresentanti delle forze sindacali. «Le domande che i lavoratori ci hanno posto, naturalmente, sono state tante, e vanno dal che cosa succederà poi all’incognita esuberi sino al tipo di contratto applicato e ad un eventuale trasferimento – concordano Ghirardi, Venturini e Oreste Guercia della Fismic –. Affronteremo questa vertenza con razionalità, anche se tecnicamente non dovrebbe cambiare molto, perché stiamo parlando essenzialmente di un trasferimento societario. In ogni caso, siamo prudenti ma anche determinati, e ci muoviamo sempre restando con i piedi per terra». 

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