Iveco cede Magirus ai tedeschi, i sindacati: «Tavolo al ministero»
L’operazione fu annunciata dal sindacato, per primo, in un mattino di mezza estate: «Iveco vuole vendere la sua divisione mezzi speciali e antincendio». A quasi otto mesi di distanza, dopo un periodo di lungo silenzio, stavolta è il gruppo controllato da Exor ad aggiornare formalmente lo stato dei lavori: «Iveco Group e Mutares, una holding di investimento specializzata in operazioni di turnaround, hanno raggiunto un accordo vincolante per il trasferimento della proprietà di Magirus GmbH e delle sue controllate operanti nel settore del firefighting».
Una scelta, quella di Iveco, motivata fin dall’inizio da risultati economici insoddisfacenti, rispetto alla qualità del prodotto realizzato «artigianalmente» nel sito di via Volturno, a Brescia, e in altri quattro stabilimenti sparsi in Europa: Germania (2), Francia e Austria. «Il fondo tedesco spaventa meno di quelli cinesi o americani - non nasconde Dario Venturini della Uilm Uil -, ma spaventa ...».
In una nota congiunta ribadiscono il medesimo timore tutte le forze sindacali coinvolte. «Esprimiamo la nostra grande preoccupazione per la cessione e per il fatto che l’acquirente sia un fondo di private equity», ammettono da Fiom Cigl, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Uglm, chiamando in causa il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per sollecitare la convocazione di un tavolo con tutte le parti in causa.
Sono circa 200 i lavoratori bresciani coinvolti in questa vertenza (170 dipendenti diretti e quasi una trentina di interinali), per una forza lavoro complessiva di 1.300 addetti. Già stamattina si riuniranno in assemblea per conoscere meglio i dettagli dell’operazione.
Il quadro
La cessione di Magirus a Mutares sarà subordinata ad alcune autorizzazioni di legge (si valuterà anche l’ipotesi di utilizzo del Golden power, lo strumento normativo che permetterebbe al Governo di bloccare o apporre condizioni a specifiche operazioni se quest’ultime ricadano nell’interesse nazionale. Non va quindi trascurato il fatto che la sede legale della Magirus è in Germania) e se non vi saranno complicazioni sarà completata non oltre il prossimo gennaio.
«A seguito del trasferimento - aggiungono da Torino - i risultati di Iveco Group subiranno un impatto (negativo, ndr) di circa 115 milioni di euro nel primo trimestre 2024». Lo scorso anno, Magirus ha contribuito ai ricavi del gruppo controllato da Exor per circa 2 punti percentuali, registrando un adjusted Ebit (reddito operativo che non tiene conto delle componenti straordinarie, ndr) negativo di 35 milioni. Tuttavia, riferiscono fonti sindacali, il sito di Brescia ha raccolto ordini per tutto il 2024 e per una parte del 2025.
Iveco ha annunciato che con questo accordo «Magirus uscirà dal perimetro aziendale e proseguirà in piena autonomia la propria strada verso il futuro del business firefighting». Ai sindacati è stato comunque assicurato che la produzione di Magirus proseguirà l’attività in via Volturno.
«La cosa più importante è che sia garantito un futuro ai lavoratori» concordano Antonio Ghirardi della Fiom, Oreste Guercia della Fismic, Stefano Olivari della Fim e Dario Venturini. Mutares, dopotutto, è una società con sede a Monaco, con diversi uffici sparsi nel mondo e specializzata nella valorizzazione di imprese di media dimensione con significativo potenziale di sviluppo operativo.
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