Economia

Il 2022 «eccezionale» di Feralpi Group: record di crescita e raddoppio dell'utile

Il monte ricavi sfiora i 2,4 miliardi di euro, l'utile passa da 152,1 a 334,2 milioni di euro. Investimenti per 500 milioni tra il 2023 e il 2027
L'ingresso della Feralpi Group a Lonato in una foto d'archivio
L'ingresso della Feralpi Group a Lonato in una foto d'archivio
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«Il 2022 è destinato a essere ricordato come un anno eccezionale e molto probabilmente irripetibile». Di fronte a un monte ricavi che sfiora i 2,4 miliardi di euro, che segna (oltre a un nuovo record) una crescita del 24.4% rispetto all’esercizio precedente, e ad un più che abbondante raddoppio dell’utile (passato da 152.1 a 334.2 milioni), il presidente di Feralpi Group Giuseppe Pasini guarda comunque al futuro senza crogiolarsi sugli allori. 

«Il 2022 è stato un anno che ha rafforzato ulteriormente la nostra struttura finanziaria – ha aggiunto l’imprenditore siderurgico bresciano - permettendoci di proseguire con costanza nei nostri ambiziosi obiettivi di crescita sostenibile sia a livello ambientale sia economico. La domanda crescente di prodotti verdi e gli investimenti del Pnrr in infrastrutture in Italia sono per noi punti di forza che ci permettono di guardare al futuro con progetti sfidanti e a lungo termine – ha puntualizzato -. Abbiamo scelto la strada più difficile, quella di un impegno concreto verso un acciaio decarbonizzato grazie alla conferma di solidi investimenti nella diversificazione delle fonti energetiche con la costituzione di Feralpi Power On e l’elettrificazione dei nostri siti produttivi».

Il gruppo di Lonato ha programmato investimenti per oltre 500 milioni di euro nel quinquennio 2023-27, includendo nel piano industriale nuovi e significativi progetti il cui scopo è la cogenerazione di valore attraverso la crescita delle attività produttive e commerciali (grazie a un’offerta di prodotti più completa), una base di costi più efficiente, una maggiore flessibilità produttiva e commerciale con una maggiore e minori emissioni di CO2 grazie a nuove tecnologie e una quota di energia autoprodotta da fonti rinnovabili.

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