Economia

Idrobiometano, parte da Brescia la sfida al carburante per le auto del futuro

In via Labirinto in città primo impianto produttivo L’iniziativa di Edison Next federmetano e GreenFuel
La sede di GreenFuel Company - © www.giornaledibrescia.it
La sede di GreenFuel Company - © www.giornaledibrescia.it
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Idrobiometano, ovvero una miscela composta da idrogeno e biometano. Potrebbe essere questo il carburante del futuro che, insieme alle auto elettriche, contribuirà all’abbattimento delle emissioni di Co2, così come richiesto dagli obiettivi neutralità climatica imposti dall’Europa. Una risorsa sostenibile, ma soprattutto disponibile ed utilizzabile dal parco auto circolante già adesso, non fra dieci o vent’anni.

La sfida è stata lanciata a Brescia dalla partnership siglata da Edison Next (società del gruppo Edison), Federmetano (la Federazione nazionale dei distributori e trasportatori di metano)e GreenFuel Company (società milanese che gestisce impianti e commercializza metano), che hanno avviato un progetto pilota per la decarbonizzazione del parco auto in circolazione e che fa leva appunto sulla produzione di idrogeno verde, alimentato da energie rinnovabili, combinato col biometano prodotto anche dagli scarti dell’agricoltura.

L’impianto

Il progetto prevede la realizzazione a Brescia - nel centro logistico/produttivo di GreenFuel, in via Labirinto - di un impianto per la produzione di idrogeno, poi miscelato con biometano e la contestuale vendita nella stazione di rifornimento auto.

«Si tratta di un primo impianto pilota - spiega Luca Parmeggiani, amministratore delegato di GreenFuel Company -. L’idrometano rappresenta un’importante risorsa per la mobilità sostenibile. È una soluzione già utilizzabile nel breve periodo, in grado di offrire un rilevante contributo e un miglioramento in termini di impronta carbonica dei trasporti, abilitando il settore automobilistico a un passaggio graduale verso l’uso dell’idrogeno».

La società

GreenFuel Company è una società nata a Caserta oggi di Giuliano Milanese attiva nel settore dell’energia sostenibile per il mercato dell’autotrazione, ma consede strategica a Brescia dove, nell’area di circa 15mila mq si trova il centro logistico e produttivo di metano per carica e fornitura mediante «carro bombolaio» più esteso d’Italia.È nel polo di Brescia che si trova il primo «entry point» che consente di ritirare ed immettere in rete il biometano prodotto dai «biodigestori» presenti nel Bresciano e nelle province limitrofe. «Consapevolezza». Dal 2018 GreenFuel opera attivamente nel settore del biometano ed ha sottoscritto un contratto di trasporto con Snam.

Ma ora la società fa un altro salto di qualità: «Il crescente utilizzo dell’idrogeno miscelato al biometano nell’autotrazione può avere un impatto significativo sul parco circolante italiano - spiega Parmeggiani -: oggi l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di distributori di metano, oltre 1.500, che alimentano un parco auto circolante che attualmente è costituito da più di 1 milione di veicoli. Queste auto possono già oggi essere alimentate con una miscela composta dal 3% di idrogeno».

«Il passaggio - spiega il manager - rappresenta un elemento di consapevolezza importante per l’utilizzo dell’idrogeno, già adesso, nel processo di combustione per alimentare un’auto». Naturalmente i benefici per l’ambiente sarebbero maggiori se il limite del 3% fosse innalzato.

La speranza è che la normativa consenta al milione di auto in circolazione, l’utilizzo di una miscela con il 15%-18% di idrogeno. I risultati di questo progetto potranno portare indicazioni rilevanti per il futuro mix energetico, in linea con le sfide di decarbonizzazione del processo di transizione energetica in corso. «Il mercato è vastissimo - conclude Parmeggiani -. Questo combustibile verde potrebbe alimentare non solo il parco auto attualmente in circolazione, ma anche le aziende».

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