Economia

I primi cent’anni della Forelli Pietro: «Ora per crescere guardiamo all’India»

Il gruppo leader nell’ottone è composto da 4 imprese: nel 2022 segna ricavi aggregati per 530 milioni
Una colata nello stabilimento di Capriano del Colle - © www.giornaledibrescia.it
Una colata nello stabilimento di Capriano del Colle - © www.giornaledibrescia.it
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In un angolo del cassetto della scrivania, Loretta Forelli conserva gelosamente il piccolo catalogo di maniglie e minuterie dei primi del Novecento disegnato a mano da nonno Pietro. In quei fili d’inchiostro nero su carta ingiallita dal tempo affondano le radici, tutte lumezzanesi, della Forelli Pietro srl.

«Mio nonno aveva solo la quinta elementare, ma guardi la precisione dei disegni, l’ordine e la cura con cui vengono annotati peso, misure e caratteristiche di ogni maniglia. Anche senza studi tecnici si è dimostrato geniale, questo catalogo è un’opera d’arte». Passione, tradizione e volontà di innovare: sono i valori che guidano il gruppo prossimo a compiere cent’anni di vita ed oggi guidato dalla quarta generazione.

Quella dei Forelli è una realtà sinergica nel mondo dell’ottone: accanto alla centenaria fonderia di Capriano del Colle, leader europeo nella raffinazione dei metalli, c’è la Tecnofor di Paitone, che opera nelle lavorazioni meccaniche ed è tra i principali fornitori delle rubinetterie in Europa con una leadership nella produzione di sfere in ottone; poi la Metallurgica San Marco, nata 50 anni fa, che produce semilavorati in ottone, profili estrusi e laminati; infine la Cidneo Metallurgica di Ponte San Marco, specializzata in profili estrusi di ottone.

Primato nell’ottone

Il gruppo - che nel 2022 ha registrato ricavi aggregati per circa 530 milioni di euro - ha una posizione di leadership a livello europeo nel settore dell’ottone, in grado di produrre ben 260 leghe diverse di ottoni e bronzi.

Insomma, siete i più bravi? «Non siamo i più bravi a fare lingotti, siamo gli unici ad essere riusciti a restare sul mercato - chiosa Forelli -. E sa come ho fatto? Con la legge di Quintino Sella: economia fino all’osso. A dispetto dei grandi volumi prodotti, questa è una realtà condotta ancora in modo artigianale. Per me e per mio fratello Pierangelo, che è ingegnere metallurgico, l’azienda è come un figlio».

Originaria di Lumezzane, Loretta entrò in azienda a 31 anni, qualche anno dopo la laurea in lingue. «Per successione, non per elezione. Affiancai mio padre dopo la morte dei miei fratelli - confida -. A Lumezzane ai miei tempi le donne dovevano rimanere a casa. Mia mamma, una Becchetti, era figlia di imprenditori e fu liquidata perché non entrasse in azienda. Questo il clima che si respirava in fonderia: era un mondo di soli uomini; clienti e fornitori non firmavano contratti con una donna. Sono stata la prima donna laureata a Lumezzane, la cultura mi ha aiutato molto».

Uno dei maestosi oranghi in bronzo firmati dall’artista Davide Rivalta e fusi dalla fonderia Forelli Pietro - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei maestosi oranghi in bronzo firmati dall’artista Davide Rivalta e fusi dalla fonderia Forelli Pietro - © www.giornaledibrescia.it

I numeri del gruppo

Al vertice del gruppo c’è la holding Effepi srl, presieduta da Loretta Forelli, che consolida integralmente i bilanci delle controllate Forelli Pietro srl di Capriano del Colle, oggi guidata da Paolo Coglio; e Tecnofor Srl di Paitone guidata da Giacomo Coglio. Effepi detiene anche il 50% di Metallurgica Group (il residuo del capitale è detenuto dalla famiglia Gambarini), cui fanno capo la Metallurgica San Marco e Cidneo Metallurgica.

Effepi ha chiuso l’esercizio 2022 con un utile consolidato pari a 9,7 milioni, in crescita di oltre il 13% rispetto all’esercizio precedente, dopo aver spesato oltre 3,2 milioni per ammortamenti e 1,7 milioni per imposte. I ricavi consolidati sono cresciuti di oltre il 20% raggiungendo quota 155,6 milioni; il Margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 10,8 milioni in crescita di oltre il 31% sul 2021; mentre l’Ebit è stato di 7,9 milioni anch’esso in aumento di oltre il 42% sul 2021. L’ottimo risultato d’esercizio si è riflesso anche a livello di patrimonio netto che ha superato 78 milioni.

Nel consiglio della holding c’è la quarta generazione con gli amministratori Giacomo e Paolo Coglio, figli di Loretta Forelli; e Francesca, Carlotta e Marta Forelli, figlie di Pierangelo Forelli.

Le partecipate

Metallurgica group ha chiuso l’esercizio 2022 con un utile consolidato pari a 9,3 milioni di euro, dopo aver spesato oltre 6,5 milioni di ammortamenti e 1,4 milioni di imposte. I ricavi consolidati hanno raggiunto quota 331 milioni.

«Il 2021 e il 2022 sono stati anni irripetibili - confida la presidente -. Ma tutto è in involuzione, l’Europa sta arretrando, in tutto. È la teoria dei "corsi e ricorsi storici" di Giambattista Vico. Mi chiedo se oggi non sia arrivato il nostro turno di decadenza». La nuova frontiera è il Far East: «L’India è il mercato emergente su cui puntare. Li hanno delocalizzato alcuni nostri clienti, e vorremmo porre le basi per un sito produttivo, ci stiamo lavorando».

Il tallone d’Achille? «La manodopera. È questo il nostro tallone d’Achille. Cerchiamo di rimediare con l’automazione, con la tecnologia, con gli investimenti nella sostenibilità: abbiamo automatizzato l’imballaggio dei lingotti, stiamo realizzando un nuovo grande parco fotovoltaico. Nei nostri stabilimenti ci sono operai di 10 etnie diverse. Sono sincera, senza lavoratori extracomunitari saremmo fermi». 

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