Germani: al fondo Eurizon la maggioranza ma Ferrari resta al «volante»

Eurizon Capital entra nel capitale della Germani con una quota di maggioranza. L’accordo tra la società finanziaria nell’orbita del gruppo Intesa Sanpaolo e la famiglia Ferrari, a capo dell’azienda di trasporti di San Zeno, verrà ufficializzato a breve. La trattativa era già trapelata a fine estate: «Abbiamo delineato un piano di crescita triennale fondato su importanti investimenti e che ha trovato il supporto di primari operatori finanziari», ammetteva allora Mauro Ferrari.
L’accordo tra le parti è stato formalizzato nei giorni scorsi, anche se dal quartiere generale della società nessuno conferma e tutti si celano dietro al più scontato dei «no comment». Tuttavia, da altre fonti risulta che l’imprenditore bresciano rimarrà, seppur come socio di minoranza, nella compagine azionaria della Germani attraverso la Megrani (holding che fino a oggi deteneva il 100% della Germani), ma lascerà la presidenza a Giuseppe Bonomi, ex amministratore delegato di Milanosesto (realtà che si è presa in carico il maxi progetto di riqualificazione urbana delle aree Falck a Sesto San Giovanni).
Mauro Ferrari resterà comunque al «volante» della Germani, quantomeno dal punto di vista operativo. Lo svelerà l’assetto della nuova governance di gruppo, che probabilmente verrà illustrato con l’annuncio dell’operazione.
Il punto
In ogni caso, va tenuto in considerazione che fin dall’apertura del cantiere a nord di Milano, i camion della Germani hanno contribuito ai lavori di bonifica dei terreni nelle aree Falck: ciò conferma che Bonomi e Ferrari operano insieme da diverso tempo.
Non va inoltre trascurato che negli ultimi cinque anni il gruppo di trasporti bresciano è stato protagonista di un percorso di crescita davvero notevole: il fatturato 2018 sfiorava i 70 milioni, mentre quello del 2023 ha raggiunto i 105 milioni di euro e alla fine di quest’anno si stima che riporti un’ulteriore crescita del 25%. Quest’estate, in aggiunta, Ferrari pronosticava per il 2025 un altro balzo dei volumi del 20%.
In un primo step, il fondo Eurizon acquisterà l’intero capitale della Germani, inclusa la controllata Trasporti Vecchi Zironi di Reggio Emilia, che in tre anni è passata da un margine operativo di 500mila euro a 3,5 milioni. In seconda battuta, Megrani reinvestirà parte del ricavato per acquisire a sua volta una quota di minoranza. Uno «schema» operativo che ribadisce quanto anticipato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) nella delibera con cui ha dato il suo benestare all’operazione.
Il piano
Il percorso di crescita della Germani contemplerà, oltre a una nuova squadra di soci, anche un ampliamento per linee esterne. Nel mirino della società bresciana ci sono un’azienda attiva nei trasporti intermodali e un’altra realtà impegnata in quelli su gomma. L’ambizione di un rafforzamento del gruppo su scala nazionale prevede anche l’apertura di alcune filiali nel Sud Italia, nello specifico in Irpinia, Basilicata e Sicilia. Non sono però esclusi nuovi investimenti anche oltre confine.
Sempre in un’ottica di sviluppo a medio termine non va dimenticato che già lo scorso anno Mauro Ferrari aveva concluso con Mercedes Benz la trattativa per l’acquisto di duecento nuovi camion. Oggi la flotta della Germani è composta da 700 mezzi motore di ultima generazione e 850 rimorchi (senza dimenticare i 750 container per il trasporto intermodale).
Per ultimo, ma non per importanza, va ricordato il recente inizio dei lavori della nuova sede della Germani, a Poncarale, poco distante dal casello autostradale di Brescia Sud. L’inaugurazione è prevista nella primavera del 2027.
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